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Cronaca Cadeo / Via Emilia

Dal diverbio per il sorpasso alla tentata rapina con lo storditore elettrico

In manette due albanesi che sabato notte hanno tentato di rapinare tre ragazzi con i quali avevano avuto un diverbio in tangenziale per un sorpasso azzardato: «Se chiamate i carabinieri la pagherete»

Un banale diverbio tra automobilisti per un sorpasso azzardato si è trasformato in un tentativo di rapina e un'aggressione. E’ accaduto sabato notte in tangenziale a Piacenza. A finire nei guai sono stati due albanesi di 33 e 25 anni (il primo con numerosi precedenti penali per spaccio e reati contro la persona) che sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola dopo aver tentato di rapinare tre giovani minacciandoli anche con un potente storditore elettrico camuffato in una normale torcia.
Tutto è iniziato intorno all’1,30 in tangenziale Sud a Piacenza dove due auto si sono fermate in uno spiazzo a lato della strada. A bordo di una c’erano tre ragazzi piacentini (due ragazzi di 18 e 22 anni e una ragazzi 20), mentre dall’altra sono scesi i due albanesi.

Stando a una prima ricostruzione pare che tutto abbia avuto origine da un sorpasso azzardato compiuto dai primi e che avrebbe mandato su tutte le furie i due stranieri, i quali, scesi dall’auto, hanno iniziato a litigare con i tre piacentini. Il 33enne, dopo aver aggredito con una testata al volto uno dei tre, avrebbe estratto lo storditore elettrico e minacciato la ragazza - che era rimasta in auto spaventata - di consegnare la borsetta e le chiavi dell’auto. I due aggressori però ad un certo punto, sapendo che qualcuno avrebbe ben presto avvertito i carabinieri, sono risaliti in auto e sono scappati imboccando la via Emilia verso Fiorenzuola. Non prima però di aver fatto una foto con il telefonino alla targa dei tre giovani minacciandoli che, se avessero avvertito il 112, prima o poi gliel’avrebbero fatta pagare.

carabinieri arresto storditore 00-2I ragazzi aggrediti li hanno però inseguiti per un po’, fornendo ai carabinieri la descrizione degli aggressori e della loro vettura.
«E’ così - spiega il capitano Emanuele Leuzzi  (in foto al centro)- che abbiamo attivato un piano antirapina, facendo convergere sulla via Emilia la pattuglia del Radiomobile e quelle dei colleghi di Gropparello, Vernasca e Carpaneto».
Poco dopo i carabinieri hanno individuato l’auto sospetta all’esterno di un locale a Cadeo, rintracciando i due albanesi - che corrispondevano alla descrizione - mentre ballavano all’interno. Insieme a loro c'era anche una terza ragazza, una romena di 28 anni, nella cui borsetta i militari hanno trovato la storditore descritto dai tre piacentini. I due albanesi sono stati poi riconosciuti e questo è bastato a far scattare le manette con le accuse di tentata rapina aggravata in concorso, lesioni personali gravi e porto di oggetti da offesa. La ragazza è stata invece denunciata a piede libero.

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