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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

“Dammi i soldi o ti ammazzo”: 3.500 euro il bottino

Si è introdotto nella sala giochi Nuova Fortuna armato di pistola e a volto coperto. Ha minacciato la cassiera facendosi consegnare 3.500 euro. Ma potrebbe essere uno dei clienti che qualche ora prima giocava tranquillo nel salone: per la commessa, gli abiti che indossava il rapinatore sono gli stessi. La questura batte tutte le piste

“Dammi i soldi o ti ammazzo”. E’ questa la frase perentoria utilizzata ieri sera da un bandito che, armato di pistola e con il volto coperto da un cappuccio, ha fatto irruzione nella sala giochi “Nuova Fortuna” sulla via Emilia vicino a Montale.

Ha intimato alla donna alla cassa, una giovane di origine cinese, di consegnare il denaro e poi è fuggito a bordo di un’utilitaria - forse una Ford Fiesta - sulla quale lo attendevano altri due complici.

Il bottino è di circa 3500 euro in contanti, ovvero l’incasso della serata. Sul posto si sono precipitate le volanti della polizia e gli agenti dell’Ivri, ma i banditi sono riusciti a far perdere le loro tracce. Gli agenti della questura hanno preso in consegna i filmati ripresi dal sistema di sorveglianza a circuito chiuso.
  Ogni istante della rapina è stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso  

Il rapinatore, che indossava una maglietta nera, è entrato in azione intorno alle 23,30, quando ormai la sala giochi era vuota. In testa un cappuccio nero, si è presentato davanti alla cassa e, puntando una pistola in faccia all’addetta, si è fatto consegnare il denaro.

Pare che avesse un accento meridionale. Ogni istante della rapina è stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso, e i filmati sono stati messi a disposizione della questura. Stando ad alcuni elementi raccolti dalla polizia, non si esclude che il bandito e i suoi due complici fossero entrati nella sala giochi, qualche ora prima, fingendo di essere normali clienti, entrati per divertirsi un po’ con i videogiochi.

La donna che si è trovata faccia a faccia con il bandito avrebbe infatti riconosciuto gli abiti che indossava il rapinatore, identici a quelli di un cliente della serata. Le immagini delle telecamere potrebbero aiutare gli investigatori della questura ad avvalorare questa ipotesi.
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