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Cronaca

Debora ricorda Elisa con una lettera: «Mi sento in colpa per non averti protetta»

Anche Debora Pomarelli ha partecipato al convegno “Insieme per prevenire e contrastare le condotte violente" organizzato dal Tavolo provinciale contro al violenza sulle donne. Presenti anche i genitori e l'altra sorella Francesca. Elisa è stata uccisa da Massimo Sebastiani il 25 agosto 2019

Quando la sala si è alzata in piedi applaudendo, Debora Pomarelli si è commossa e le lacrime le hanno rigato il viso. Poi, un lungo faccia a faccia con il sindaco Barbieri. Ha voluto partecipare anche lei al convegno “Insieme per prevenire e contrastare le
condotte violente" organizzato dal Tavolo provinciale contro al violenza sulle donne. E lo ha fatto, emozionata, leggendo una lettera che ha scritto alla sorella Elisa, ammazzata in un caldo giorno di agosto da un uomo che si era infatuato di lei e che diceva di amarla. «Mi sento in colpa per non averti protetta» ha scritto. Nel testo, Debora ricorda che la sorella aveva un carattere chiuso «che se eri ferita ti allontanavi dal mondo, ti tenevi tutto dentro». Poi un pensiero anche all'uomo che gliel’ha portata via, Massimo Sebastiani. «Massimo, mi dicevi, ti aveva fatto scoprire l’agricoltura» e lei era orgogliosa di mostrare i prodotti dei campi. Lei, ha scritto Debora, era affezionato a quell’uomo, un amico, lui era innamorato, ma Elisa restava un amico. «Era anticonformista - ha continuato Debora - ma dietro la maschera si celava altro». Debora teneva nascoste le uscite o le telefonate di Elisa, perché lui era geloso «voleva tenerti tutta per te». 

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