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Cronaca

Diocesi: canti, balli e testimonianze per la giornata del migrante

Canti, balli e testimonianze: la Diocesi di Piacenza e Bobbio invita italiani e stranieri all'iniziativa "Il mondo in città". L'evento si terrà il 17 gennaio dalle 15 alle 16.30 nel salone di palazzo Gotico in occasione della giornata mondiale del migrante e del rifugiato

Canti, balli e testimonianze: la Diocesi di Piacenza e Bobbio invita italiani e stranieri all'iniziativa "Il mondo in città". Nella mattinata di venerdì 8 gennaio a palazzo Vescovile si è tenuta la presentazione dell'evento che si terrà il 17 gennaio dalle 15 alle 16.30 nel salone di palazzo Gotico in occasione della giornata mondiale del migrante e del rifugiato.  «La domanda che si vuole porre ai migranti è: come vi sentite accolti?Il nostro desiderio - spiega Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas diocesana - è quello di ottimizzare le nostre capacità di accoglienza. Noi cristiani leggiamo nel volto delle persone in difficoltà, il volto di Cristo». 

Alla presentazione dell'iniziativa è stata consegnata una lettera del vescovo Gianni Ambrosio in cui si spiega che «Nel nostro programma pastorale abbiamo previsto quattro momenti diocesani sulle opere di misericordia. Uno di questi è inserito nella prossima "Giornata mondiale del migrante e del rifugiato" di domenica 17 gennaio». 

L'evento, che ha lo scopo di creare un ponte tra le varie culture, si snoderà per tutta la giornata: nella mattinata del 17 gennaio saranno organizzati momenti di integrazione nelle varie comunità piacentine. Il pomeriggio sarà animato da un gruppo folkloristico dello Sri Lanka, un coro multietnico del gruppo parrocchiale immigrati cristiani di Fiorenzuola, un gruppo folkloristico dell'Ecuador e il gruppo Enerbia. Alla fine del pomeriggio ci sarà un momento di convivialità con bevande calde per tutti sotto i portici di palazzo Gotico. 

«La questione dell'ospitalità nei confronti del forestiero - sottolinea don Giuseppe Illica, vicario generale della Diocesi - oggi solleva molte polemiche: mediamente viviamo l'accoglienza degli stranieri come un fastidio più che come un dono».

«Per gli italiani in tempi passati la migrazione è stata un'opportunità - afferma padre Giovanni Meneghetti, direttore dei Migrantes - Ora le cose si sono capovolte: sono persone provenienti da altri paesi, talvolta posti in cui c'è la guerra, a venire in Italia. Noi dobbiamo far sì che la migrazione diventi un'opportunià anche per loro». Alla giornata del 17 gennaio sono state invitate anche comunità di altre fedi come quella ortodossa e quella musulmana.  Alla presentazione dell’iniziativa sono intervenuti anche Roberto Porcari, vicedirettore dell'ufficio missionario e Massimo Magnaschi della Pastorale sociale del lavoro.
A margine della conferenza è stato comunicato che i lavori per il campanile del Duomo sono a buon punto. 

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