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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Domenica riparte la pesca alla trota

Mancano tre giorni alla riapertura della stagione della pesca nelle acque D, habitat naturale delle trote. Domenica 29 marzo, dalle 6 di mattina, si potrà pescare legalmente nella parte alta dei nostri torrenti. In questi giorni, i corsi d'acqua sono stati ripopolati

Semina trote nella diga di Mignano
Domenica 29 marzo, ore 6. Riapre la stagione della pesca in acque D, la parte alta dei nostri torrenti. Lo comunica la Provincia con una nota, ai circa 7 mila pescasportivi piacentini. Le acque D, spiegano gli esperti, sono l'habitat tipico delle prede più ambite, le trote.  A pescarle, vengono anche da fuori provincia.

In occasione della riapertura, in questi giorni sono stati ripopolati di alcune specie i torrenti e i corsi d'acqua piacentini.  “L'obiettivo” ha spiegato ieri l'assessore provinciale alla  salvaguardia faunistica Mario Spezia “è quello di contemperare la necessità di mantenere vitali ed in salute le popolazioni ittiche autoctone (quelle originarie dei nostri fiumi) con la giusta richiesta dei pescasportivi di poter esercitare  il loro sport in modo gratificante”.
  Ecco il regolamento per la pesca alla trota  

L'assessore ha anche ribadito la volontà della Provincia di voler “eliminare dai nostri fiumi le specie ittiche non autoctone, ospiti indesiderati, che mettono a repentaglio la fauna ittica originaria dei nostri fiumi”. 

La Provincia ha diffuso il regolamento della pesca alla trota, che pubblichiamo per intero.

Le acque D, ricordiamo, sono quelle a monte della linea che, escludendo il Lago del Molato (Trebecco), dal confine con Pavia passa per Roncaglie, Nibbiano, Pecorara, Piozzano, segue il Trebbia tra Travo e Perino, devia ad est, all’altezza di Perino, proseguendo verso Bettola, Guselli, Rustigazzo, Casali di Morfasso e Castelletto di Vernasca. La  zona C si estende dalla linea citata alla via Emilia, la B dalla via Emilia al Po, mentre la zona A coincide con il Po.


Requisiti: Per la pesca in acque D sono innanzitutto necessari licenza e tesserino di pesca controllata, rilasciati gratuitamente dai Comuni territorialmente interessati, anche attraverso le associazioni pescatorie.

È possibile utilizzare: una sola canna con o senza mulinello, con uno (esche naturali o artificiali) o tre ami (esche artificiali); o una canna con ancoretta ed esca artificiale. Vietato l'utilizzo di bigattini (mosca carnaria).

Limite giornaliero: Il limite giornaliero per le trote è di 5 capi di lunghezza minima 25 cm, fatta eccezione per le quattro zone a regime speciale, da qualche anno istituite dalla Provincia nella zona D: in Trebbia, da Ponte Organasco a Rio Codogno, con obbligo di rilasciare il pesce catturato (un solo amo senza ardiglione e con esca a “coda di topo”); sempre in Trebbia, da Cisiano al ponte di Statto, con limite giornaliero di pesca di un solo esemplare e divieto di trattenere pesci di lunghezza inferiore ai 35 cm; ancora in Trebbia, da Berlina di Bobbio a Brugnello, dove è ammessa la cattura di un solo capo di misura non inferiore ai 35 cm; Aveto, al confine con la provincia di Genova, con divieto di pescare tremoli.

Limitazioni anche per altre specie: lasche, o stricc (misura limite 16 cm; divieto di pesca dall'1/5 al 30/6); cavedano (misura limite 20 cm; divieto di pesca dall'1/5 al 30/6); luccio (consentita la pesca di un solo capo al giorno con misura limite 80 cm; divieto di pesca dal 1\12 al 30\4), tinca (misura limite 40 cm; divieto di pesca dal 1/4 al 30/6); anguilla (misura limite 50 cm); divieto di pesca per quanto riguarda sanguinerola e barbo canino.

Orari: Immutati gli orari di pesca: fino al 30 aprile dalle 5 alle 9, in maggio dalle 4 alle 20, da giugno ad agosto dalle 4 alle 21, in settembre e in ottobre dalle 5 alle 19,  in novembre e in dicembre dalle 7 alle 18,  in gennaio  in febbraio dalle 7 alle 18 (l’orologio andrà spostato avanti di un’ora durante il periodo di ora legale).

Divieto di pesca: Restano le stesse anche le zone di ripopolamento e frega, dove vige il divieto di pesca: in Trebbia, dal campeggio di Marsaglia alla confluenza con l’Aveto, nel torrente Bobbio dalla confluenza con il Trebbia al campo sportivo, nel torrente Curiasca di S. Michele dalla confluenza con il Trebbia al ponte della vecchia ss. 45, nel fosso est di Traschio dalla confluenza con il Trebbia al ponte romano, nel fosso Sambugeo dalla confluenza con il Trebbia alla strada per Gramizzola, nel rio Senga nei 500 metri a monte della confluenza con il Trebbia, nell’Aveto dal ponte di Ruffinati alla località Bosco Grande, nel Nure dalla confluenza con rio Camia a valle di Farini, sempre nel Nure da Farinotti a Casalcò, nel Lavaiana dalla confluenza con il Nure al ponte della strada per Cà Gregorio, nel torrente Croce Lobbia dalla confluenza con il Nure al ponte della strada tra Farini e Croce Lobbia, nel Rio dei Cavalli dalla confluenza con il Nure alla provinciale della val Nure, nel canale del Vescovo dalla confluenza con il Nure alla strada provinciale di val Nure.

Informazioni: È possibile trovare informazioni più dettagliate sulle regole sulla carta di regolamentazione della pesca prodotta dall'Amministrazione Provinciale, disponibile gratuitamente all'URPEL della Provincia (ingresso della sede di corso Garibaldi 50, a Piacenza).
Le acque D, ricordiamo, sono quelle a monte della linea che, escludendo il Lago del Molato (Trebecco), dal confine con Pavia passa per Roncaglie, Nibbiano, Pecorara, Piozzano, segue il Trebbia tra Travo e Perino, devia ad est, all’altezza di Perino, proseguendo verso Bettola, Guselli, Rustigazzo, Casali di Morfasso e Castelletto di Vernasca. La  zona C si estende dalla linea citata alla via Emilia, la B dalla via Emilia al Po, mentre la zona A coincide con il Po.


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