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Cronaca

Donazione organi: in 10 anni più di 100 trapianti a Piacenza

"Una scelta in Comune " è un nuovo progetto, promosso dal ministero della Salute, che permetterà ai cittadini che andranno a ritirare oppure a rinnovare la propria carta d'identità di esprimere il loro consenso o dissenso alla donazione degli organi e dei tessuti

"Una scelta in Comune " è un nuovo progetto, promosso dal ministero della Salute, che permetterà ai cittadini che andranno a ritirare oppure a rinnovare la propria carta d'identità di effettuare una scelta molto importante: potranno esprimere il loro consenso o dissenso alla donazione degli organi e dei tessuti.  Alla presentazione dell'iniziativa è intevenuta  responsabile del centro regionale trapianti: «Nella nostra regione ci sono più di 1.500 persone che attendono un trapianto. Con questo progetto vogliamo promuovere la cultura del dono, del donare qualcosa senza ricevere nulla in cambio. Nel momento in cui chiediamo al cittadino di fare una scelta così importante, non gli stiamo chiedendo di pensare alla propria morte ma ad una possibilità di vita per qualcun'altro».
«Sono i numeri - sottolinea Guglielmo Delfanti, della direzione medica dell'ospedale - a dimostrare quanto sia importante questo progetto: dal 2004 al 2013 a Piacenza sono stati effettuati 105 trapianti, in media una decina all'anno. Chi ha bisogno di un trapianto non sta operando una scelta ma è costretto dalle sue condizioni di salute ad aspettare di ricevere le cure che gli servono. In certi caso poter usufruire del trapianto tempestivamente può risparmiare una grande sofferenza al paziente. Questo progetto potrà aumentare la nostra possibilità di prelevare organi e tessuti da donare poi a chi ne ha bisogno».
«Il riscontro da parte dei sindaci - afferma Luigi Baldini, presidente Aido Piacenza - è stato molto positivo a parte qualche eccezione. La nostra associazione conta tantissimi iscritti sia a livello provinciale (circa 16 mila iscritti a Piacenza), sia a livello regionale (oltre 161 mila). 

Per portare a termine il progetto i Comuni dovranno affrontare alcune spese: si dovrà portare avanti una campagna informativa e preprarare per l'ufficio anagrafe un nuovo software che permetterà di registrare a livello nazionale la decisone della persona.

Gabriella Sangiorgi-2

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