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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Operazione "Annibale" a Piacenza: duro colpo al narcotraffico mondiale

Maxi operazione dei carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza: smantellato grosso giro internazionale di coca. 33 arresti, 30 chili di stupefacenti sequestrati. Coinvolti diversi piacentini, tra i quali l'autotrasportatore Varani. I corrieri della droga passavano anche attraverso un convento milanese

operazione-annibaleDurissimo colpo inferto al narcotraffico internazionale con l'operazione "Annibale" dei carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza, comandati dal capitano Rocco Papaleo. In totale, 33 arresti, 80 indagati, molte altre persone segnalate come assuntrici di droga e 30 chili di sostanza stupefacente sequestrata di alto grado di purezza.

UN'OPERAZIONE VASTISSIMA - Un'operazione vastissima, "Annibale", con indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia delle Procure di Bologna e Milano, che si sono protratte dal giugno 2007 fino alla fine del 2009. Nel corso delle prossime settimane verranno date maggiori dettagli sui singoli interventi, mentre stamattina, nel corso di una conferenza stampa, è stata illustrata la "macrostruttura" dell'operazione. Numerosi i piacentini coinvolti, per i quali sono state eseguite 16 custodie cautelari in carcere, indagati, a vario titolo, per detenzione e spaccio di ingenti quantitativi di droga.

arresto_19DROGA NEI TIR DELLA DITTA PIACENTINA VARANI - I trafficanti piacentini, pur non legati tra loro da vincoli associativi, erano dediti al rifornimento di ingenti partite di cocaina attraverso il contatto con 'ndrine calabresi operanti storicamente sul territorio lombardo. In particolare, attraverso la mediazione delle cosche Pelle-Vottari e Coco-Trovato, operanti in Lombardia, importavano chili di cocaina sfruttando le collaudate tratte commerciali spagnola, olandese-svizzera, messicana, peruviana ed ecuadoriana per l'"affamato" mercato emiliano, ligure e lombardo. Vi erano accordi anche con "signori della droga" sudamericani operanti per grossi cartelli colombiani. Le prime indagini, infatti, hanno dimostrato che sfruttando la ditta di trasporti Varani (sono stati arrestati infatti Giovanni Varani e Gianni Varani, nella foto sotto) le partite di coca giungevano in Italia attraverso il ventre di tir dalla Spagna e poi dalla Francia. Da qui il nome dell'operazione, visto il simile percorso del condottiero Annibiale.

FINTI "PELLEGRINI" IN UN CONVENTO - Sempre nell'ambito dell'operazione, è stato appuranto anche lo stratagemma di un narcotrafficante sudamericano, che sfruttava la sua posizione di custode di un convento di suore in centro a Milano per gestire i corrieri provenienti dall'America latina: gli uomini, infatti, figuravano come "pellegrini", in Italia per motivi religiosi. E potevano agire indisturbati. Come motivo del viaggio, infatti, adducevano "un periodo dedito alla preghiera e alla fratellanza".

arresti_1CHIESTI SOLDI ALLA FAO PER UN'AZIENDA DI... STOCCAGGIO DROGA - L'attività di indagine, poi, ha dimostrato che era in fase esecutiva un accordo commerciale tra i trafficanti piacentini e i narcos appartenenti ai grossi cartelli colombiani per la costruzione, in Ghana, di un "centro di stoccaggio" di cocaina da introdurre successivamente in Europa. Questo sotto il paravento di una società di import-export per il settore ittico e artigianale. I numerosi viaggi dei piacentini in Africa lo dimostrano. Tra le altre cose, per la costituzione di tale impresa - era già stata individuata un'area - erano stati chiesti dei capitali alla Fao come "sovvenzione allo sviluppo locale".

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