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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Droga, Piacenza è seconda in Italia per consumatori segnalati

Il rapporto “Le tossicodipendenze in Italia” realizzato dal Ministero dell’Interno

Nel 2017 nel Piacentino sono state segnalate al prefetto 166 persone ogni 100mila. Il nostro territorio è secondo in Italia, prima di noi solo Palermo con 209 persone.  Il riferimento normativo è la legge 390 del 1990, meglio nota come testo unico delle tossicodipendenze. Che al comma 4 prevede la segnalazione al prefetto di tutte le persone sorprese dalle forze dell’ordine in possesso di sostanze stupefacenti. Ora, nel solo 2017 sono stati più di 38mila i nominativi segnalati ai rappresentanti del governo sul territorio. Dei quali poco meno di 4.500 erano minorenni nel momento in cui sono stati segnalati. Si tratta dell’11,6% del totale. A dirlo è l’edizione 2017 del rapporto “Le tossicodipendenze in Italia” realizzato dal Ministero dell’Interno. Un faldone che contiene, tra le altre, le statistiche sul numero dei soggetti segnalati. Dati che forniscono una fotografia se non dei consumi, quantomeno nell’efficacia dell’azione di controllo sul territorio da parte delle forze dell’ordine. Che poi queste segnalazioni siano o meno una misura efficace per il contrasto alla tossicodipendenza, questo i dati non lo dicono. Dicono, invece, che lo scorso anno sono state segnalate al prefetto 64,2 persone ogni 100mila abitanti. Almeno, questa è la media nazionale.  Le province con un numero di segnalazioni superiore alla media sono in altre parole distribuite a macchia di leopardo sul territorio nazionale. È Palermo quella con l’incidenza maggiore: qui lo scorso anno il prefetto ha dovuto gestire 209 consumatori di stupefacenti ogni 100mila abitanti. Decisamente meno gravoso, invece, il compito del collega di stanza a Lecco: appena 2,95 segnalati ogni 100mila residenti. Con appena 24,9 segnalazioni ogni 100mila residenti, Milano è decisamente al di sotto della media nazionale. Mentre Roma, dove i segnalati sono stati 81 ogni 100mila abitanti, ha registrato un’incidenza superiore a quella italiana. Ora, questo non significa necessariamente che a Roma si utilizzino più stupefacenti che a Milano. Al massimo, che lo scorso anno le forze dell’ordine capitoline hanno ottenuto maggiori risultati nell’individuare i consumatori di droghe rispetto a quelle del capoluogo lombardo. Ancora una volta, questo non implica una più efficace azione di contrasto alla tossicodipendenza. (da IlSole24ore)

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