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Cronaca

«Attenti ai finti carabinieri che suonano a casa o vi fermano per strada»

Si presentano in borghese e mostrano finti tesserini oppure fermano per strada le auto con palette bianche e rosse fasulle: «Mediamente registriamo un paio di truffe al mese con questa tecnica»

«Mediamente registriamo due truffe al mese portate a segno da finiti carabinieri». A lanciare l’allarme è il maggiore Michele Mancini, comandante della Compagnia dei carabinieri di Piacenza, che fa appello affinché i cittadini non cadano in questi raggiri: «Se si presentano alla porta degli sconosciuti che si qualificano come carabinieri, controllate che siano in divisa e che giungano a bordo di un’auto di servizio con i colori di istituto».
Sono tre, nelle ultime settimane, i raggiri portati a segno con questa tecnica. Pochi giorni fa, alla Farnesiana, una donna è stata avvicinata da due individui, senza divisa, che mostrando rapidamente un tesserino si sono qualificati come carabinieri in borghese. Hanno detto che dovevano effettuare un controllo nella sua abitazione per verificare che non fossero avvenuti furti. La piacentina li ha fatti entrare incautamente in casa e, mentre uno la distraeva, il complice ha ripulito la camera da letto dove erano custoditi circa 20mila euro tra oggetti preziosi e gioielli.

La stessa cosa è avvenuta di recente in un’abitazione alla Besurica, dove due finti carabinieri, anche in questo caso con abiti civili, hanno chiesto di controllare il garage alla ricerca di refurtiva. Il proprietario di casa però aveva lasciato aperta la porta di casa mentre i due truffatori fingevano di rovistare in garage. Nel frattempo un complice è penetrato nell'abitazione e ha portato a segno il furto.

Ma questi truffatori dimostrano di essere particolarmente scaltri: infatti se la vittima dice di voler chiamare il 112, loro la precedono effettuando con il loro cellulare una telefonata a un complice che si finge un carabiniere, e glielo fanno pure sentire con il viva voce del telefono.
In un caso, qualche settimana fa, i truffatori si sono addirittura messi a fermare per strada le auto con una finta paletta bianca e rossa, proponendo poi ai malcapitati automobilisti di pagare subito la presunta multa per evitare il ritiro della patente. Anche riguardo a questo caso, dal comando di viale Beverora spiegano che «i carabinieri non sono mai autorizzati a riscuotere sul posto i soldi delle contravvenzioni».

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