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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Furti di abbigliamento di marca, al via il processo ma è subito rinviato

Mancano due dei quattro imputati: sono agli arresti in Spagna e Romania. La Xpo logistica si è costituita parte civile: ingenti i danni subiti a causa dei furti di capi di abbigliamento firmati per un valore di 3 milioni di euro

E’ cominciato, ma è subito stato rinviato, il processo a quattro persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione, per i grandi colpi - per lo più capi di abbigliamento firmati - messi a segno nell’azienda Xpo di Pontenure e che avrebbero fruttato un bottino di circa 3 milioni di euro.

Il giudice Gianandrea Bussi, il 24 settembre, ha deciso di rinviare dopo che la difesa di Andrea Pepe, l’avvocato Antonino Rossi- il manager fiorenzuolano dell’azienda, ritenuto la mente dell’organizzazione e da pochi giorni a disposizione della polizia spagnola, alla quale si è consegnato in attesa di rientrare in Italia - ha sollevato il legittimo impedimento. Pepe, infatti, non è presente, si trova in Spagna, alle Canarie, dove era scappato per sfuggire all’arresto. In Romania, invece, si trova dopo il suo arresto, Vladut Hotea, difeso dall’avvocato piacentino Paolo Bosi. Hotea dovrebbe essere trasferito in Italia ai primi di ottobre.

Gli altri due imputati sono l'albanese Marcela Mhilli (assistita dall’avvocato milanese Marusca Pilla) e la romena Simona Carmen Hotea, difesa dall’avvocato Ionela Ghenea. Hotea è tornata in libertò dopo aver avuto la revoca del divieto di dimora, che è una misura cautelare. Intanto, il giudice ha accolto la costituzione di parte civile della Xpo logistica, assistita dall’avvocato milanese Fabio Federico.

Nel marzo di quest’anno, i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Matteo Centini, avevano azzerato una organizzata gang che, secondo le accuse, avrebbe rubato dal magazzino logistico della Xpo, a Pontenure, capi di abbigliamento firmati per circa 3 milioni. La banda, il cui leader sarebbe stato Pepe, era composta da persone che - lavorando all’interno della Xpo - si occupavano di portare la merce. Un’altra squadra, invece era addetta al trasporto e alla ricettazione. In manette finirono nove persone. Di queste cinque hanno già patteggiato la pena.

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