rotate-mobile
Cronaca Gazzola

«Gazzola manca di vita propria. Un restyling la soluzione: siamo pronti a trovare i soldi»

Presentato a Gazzola un progetto di restyling di un breve tratto di strada che taglia in due il paese. Problema che esiste da 30 anni e mai risolto. Tante le proposte e le idee, ma troppi vincoli, interessi di parte, veti, negozi che mancano, parcheggi all’arrembaggio, assenza di vigili, di telecamere. Riunione affollata in comune, diverse le domande, richieste e modifiche emerse a seguito della presentazione del progetto e del rendering da parte del sindaco Maserati, del geometra Spallazzi, del geometra Alberto Cagnoni, progettista con l’architetto Gandolfi.  Difficile trovare una soluzione a un grande problema che dura da decenni difronte anche a chi è interessato a mantenere lo status quo per interesse di bottega, senza lungimiranza e senza prospettiva. Pareri che negli anni hanno incendiato i dibattiti nell’unico bar rimasto, proprio sulla strada, o in tabaccheria o dalla parrucchiera. Ultimi esercizi pubblici rimasti, quando negli anni 70-80 erano una ventina.  Chiuso anche il barbiere, l’altro bar, la grilleria, la pizzeria.  Abbiamo chiesto un parere a Ninetto Comolli, top manager Ceo di grandi imprese, creatore del Franciacorta, del Bolgheri, del distretto turistico del Po, libero docente, oggi a capo della minoranza consigliare del Comune.

«Gazzola – esordisce Comolli – manca di una vita propria, sempre più compressa fra Agazzano, diventato un salotto per turisti e residenti e Gragnano, cittadina su cui oramai gravita Tuna, la frazione più importante del comune. In campagna elettorale abbiamo subito cercato professionisti che avessero esperienze analoghe ad un vero restyling strategico di tutto il centro del capoluogo, non rattoppi, rammendi, e finte soluzioni tanto per dire  “ho fatto”! Avevamo trovato già strade europee, ministeriali e regionali… perché i fondi ci sono, a saperli cercare e non aspettare: circa 2 milioni per attrezzature, servizi, promozione  turistica e riqualificazione in ambito nazionale; circa 7 milioni di fonte europea per la bonifica ex polveriera da parte di una società romana leader nel ricondizionamento di aree demaniali e fluviali, senza costi per il comune e i gazzolesi».

«Noi siamo disponibili a recuperare tutti i contatti e tutte le strade dei finanziamenti, se saremo ascoltati dalla maggioranza. Noi diciamo cifre e nomi e cognomi. Non dilazioniamo, non ci nascondiamo dietro il patto di stabilità, non chiediamo soldi aggiuntivi ai gazzolesi».

Il centro di Gazzola è attraversato, secondo la stagione, da 800 a 5000 mezzi al giorno. «Non si può garantire un flusso e una sosta con 21 parcheggi davanti ai negozi. I proprietari degli immobili fronte-strada devono essere i primi, uno per uno, ad essere interpellati dopo 30 anni di attese. Le abitazioni frontali alla via  provinciale rischiano una continua svalutazione se si fanno interventi palliativi, di soli parcheggi. Un saggio intervento edilizio-urbanistico pubblico, cioè Psc e Poc, è obbligato a fare sintesi fra le proprietà pubbliche e private, altrimenti si possono fare danni enormi nel tempo, creare disparità. A me sono stati offerte ben sei case in vendita in centro paese: non credo che 60/80mila euro per 250-300 mq da ristrutturare sia valore giusto, ma nelle attuali condizioni può essere fin troppo! I giovani gazzolesi vogliono sapere se restare e se aprire una attività».

«La nostra proposta, che illustreremo il 26 novembre al progettista. Durante la campagna elettorale è  stata  supportata da indagini di esperti; si basava su regole uguali per tutti, un coinvolgimento di beni privati confinanti al pubblico, un maggiore controllo, sicurezza, illuminazione, riduzione dei rischi e pericoli per le persone e recupero di aree vicinali da coinvolgere in un piano che favorisca sul serio valore dell’immobile e supporto vendite agli esercizi, incrementando anche il numero di negozi. Con aziende agrituristiche si era parlato di un mercato di prodotti De.Co. Avevamo trovato una Banca nazionale pronta ad aprire uno sportello per i pensionati, in uno spazio sicuro. Abbiamo trovato una catena alberghiera mondiale pronta a investire sui colli piacentini, avevano accettato volentieri Gazzola e una area già pronta. Abbiamo portato a Gazzola due cuochi stellati pronti a gestire gli ex ristoranti locali, previsto una piazzola attrezzata per camper e cicloturisti, ipotizzato di dare grande risalto al lato B del castello perché più “attrattivo e accogliente” mettendo in sicurezza sociale e civile l’area fra capoluogo e Luretta, oltre che prevedere già un rapporto di fruizione fra capoluogo e Rio Gandore per attrarre più clienti alla tabaccheria, giornalaio, macellaio, bar, farmacia, parrucchiera».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Gazzola manca di vita propria. Un restyling la soluzione: siamo pronti a trovare i soldi»

IlPiacenza è in caricamento