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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Intervista a Gene Gnocchi: «Cari piacentini, per Natale svegliate Bersani»

Gene Gnocchi in esclusiva si racconta a IlPiacenza: «Ho seguito la vicenda del Piacenza, purtroppo non è l'unica società a vivere una situazione simile. Le primarie del centrosinistra? Farei prima le Comunali... »

Gene Gnocchi è il Rompipallone. Un quadratino sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport, poche righe per descrivere una curiosità o un fatto calcistico col suo stile dissacrante e irriverente. Chi legge la Gazzetta comincia sempre da lì, prende il giornale e cerca lui, cerca Gene (vero nome Eugenio Ghiozzi, probabilmente non se lo ricorda neppure lui). Gene è un comico, un attore, un personaggio televisivo e un grande appassionato di calcio che spazia tra pallone e politica, che alterna gag esilaranti a riflessioni interessanti.

Il Piacenza.it lo ha intervistato in esclusiva. Il Rompipallone è mattiniero, ci dà appuntamento alle 10,30 e puntuale risponde al telefono. Parla lentamente, con quella erre moscia che accentua a ogni battuta. Gene spazia tra Mario Monti e i Cinepanettoni, affronta le vicende del Piacenza Calcio e arriva alle primarie del centrosinistra. Con un augurio ai piacentini molto particolare...

Gene, siamo in tempo di crisi. Mario Monti ha preso il posto di Berlusconi, l'età pensionabile si allunga, ovunque si parla di manovra e di spread. Come vivi questo momento?

«Lo vivo come tutti gli italiani, aspetto segnali positivi. L'impressione è che questo governo abbia un po' le mani legate dal precedente. E che Berlusconi non si sia fatto da parte senza avere avuto delle assicurazioni in cambio. Il nodo è il conflitto di interessi, è la cosa più importante nella politica italiana, una cosa che non si è mai risolta e che penalizza anche il nuovo governo».

I cominci sentiranno la mancanza di Berlusconi?

«Beh, di spunti ne offriva parecchi... Però il comico non può basarsi solo sul governo o su Berlusconi per fare il suo lavoro. Si deve basare sulla realtà e sulla quotidianità. A me, per esempio, che lui ci sia o meno non cambia niente. Sinceramente non mi interessa. Forse chi faceva battute solo su di lui, beh, adesso qualche problema ce l'avrà».

Passiamo al calcio e in particolare allo scandalo scommesse. Che ne pensi?

«Sono cose delicate da commentare, prima di tutto occorre aspettare che il giudizio sia sancito definitivamente dal tribunale. E' ovvio che qualcosa è successo, ma parlare basandosi esclusivamente su intercettazioni è delicato e difficile.  Che il calcio sia un veicolo molto attraente per le organizzazioni criminose è un dato di fatto. Il calcio serve a far girare denaro e a pulirlo, quindi ovviamente è attrattivo, ma da qui ad avere prove certe ce ne passa».

Il tavolo della pace (organizzato dalla Federcalcio e dal Coni) è fallito miseramente...

«Il tavolo della pace, sì, bello: ma chi è disposto a tirarsi indietro? E' un argomento che sta a cuore ai tifosi juventini che sono milioni, ed è un evento mediatico che non credo ambisse a trovare una soluzione vera. Calciopoli non finirà mai».

Calcio giocato: per lo scudetto vedi una lotta a due tra Juve e Milan?

«Sì, penso che alla fine saranno loro a giocarsi il campionato».

Intanto il Napoli ha passato il girone di Champions. Quanto è importante per il calcio italiano?

«Senza dubbio è un grande risultato. Ma ne aveva bisogno specialmente De Laurentiis, visto che il cinepanettone sta andando male... Il calcio gli ha tirato su il morale».

Hai ancora intenzione di giocare cinque minuti in serie A?

«Ormai è solo un sogno. Avrei anche lal possibilità di farlo, sia chiaro. Ma ho un ginocchio che non funziona, il cuore invece ci sarebbe, eccome. Mi sa che resterà solo un bel sogno...».

Hai seguito le vicende societarie del Piacenza?

«Certo. Io a Piacenza sono molto legato. Venivo a vedere le partite, mi sono allenato con la squadra al Garilli. Però a fare calcio a certi livelli è difficile se non c'è qualcuno che ti dà una mano. O fai la serie A, e allora ci sono i soldi e va bene, o altrimenti se fai la B c'è solo da rimetterci, perché la gente non va più allo stadio e di soldi non ce ne sono. Figuriamoci in Lega Pro. Mi dispiace molto per ciò che è accaduto a Piacenza, ma purtroppo non è l'unica società a trovarsi in una simile situazione».

Segui i biancorossi anche in Lega Pro?

«Il Piace lo seguo sempre e comunque. Anche in Lega Pro, certo, perché sono legata a voi, alla squadra e alla città».

Quando tornerai qui per un allenamento?

«Sarò a Piacenza all'inizio di febbraio, ma non per allenarmi (maledetto ginocchio!): verrò a presentare il mio libro (“L’invenzione del Balcone” ndr).

Se Gene Gnocchi dovesse fare gli auguri di Natale ai piacentini cosa direbbe?

«Ai piacentini direi di fare il tifo perché Bersani si svegli e si dia una mossa. Diteglielo quando bazzica dalle vostre parti...».

A proposito: a Piacenza è (quasi) tempo di primarie del centrosinistra.

«Io farei prima le Comunali... ».

 

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