A Borgotrebbia il parco giochi dove è vietato divertirsi ai bambini
Pubblichiamo la segnalazione di un lettore circa un curioso cartello apparso all'ingresso del parco Nilde Iotti. La denuncia di un genitore: «I giochi per i bambini si sono rotti e non sono stati più sostituiti»
Un parco giochi dove non ci sono i giochi. Un parco giochi dove il Comune vieta ai bambini di giocare a pallone. Un parco giochi dove non possono entrare i cani. Un parco giochi dove non possono entrare le biciclette. Insomma, un parco giochi dove non si può fare niente, niente di tutto quello che normalmente i bambini (e non solo) fanno in un'area verde di una città.
Sembrerebbe assurdo, invece è tutto vero. Questo parco giochi esiste: è il parco intitolato a Nilde Iotti e si trova a Borgotrebbia, da dove "un genitore arrabbiato" (così si firma) ci invia una lettera che pubblichiamo volentieri.
«Da qualche giorno è stato affisso questo cartello fuori il campo giochi di Borgotrebbia. Chiamarlo campo giochi è veramente un’offesa per tutti i bambini che vengono tutti i giorni a giocarci e per Nilde Iotti a cui è intitolato. Il Comune ha affisso il divieto di giocare a palla e con le bici… ma cosa devono fare i bambini in questo “parco” dove sono rimasti solo due scivoli e due altalene? Lo scorso anno sono stati rimossi gli altri giochi che erano in condizioni pietose e pericolose per l’incolumità dei bambini con la promessa che sarebbero stati installati altri nuovi pronti per essere utilizzati da questa primavera…. solo le solite promesse, i bambini di Borgotrebbia sono sempre più abbandonati e discriminati da Comune e Circoscrizione».
«Le proteste delle mamme non sono mai state ascoltate - prosegue il genitore arrabbiato - che più volte hanno chiesto di rimodernare il campo giochi. Al contrario hanno avuto una risonanza maggiore solo le lamentele di qualche anziano stufo di vedere giocare i bimbi con palloni e bici. Nelle foto si possono vedere anche le condizioni fin cui versa la “pista” di pattinaggio (come credo che sia….ma non sono sicuro), piena di pietruzze e pronta ad accogliere i pianti di un bambino che cade e si fa male.Il divieto prevede, tra l’altro, anche l’introduzione di cani all’interno del parco… ma come si può ben vedere all’ingresso è posto un cassonetto per la distribuzione di sacchetti e la raccolta delle feci… un paradosso, non credete?».
