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Cronaca

Giornata contro la violenza alle donne, 2.600 richieste in Emilia

Dall'inizio dell'anno 2.600 donne si sono rivolte ai centri antiviolenza in Emilia. 456, in un anno, sono state quelle che si sono rivolte al pronto soccorso di Piacenza

Sono 2540 le donne - 1626 italiane e 907 straniere - che, dal primo gennaio al 31 ottobre 2010, hanno chiesto aiuto e sostegno alle Case e ai Centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna. Nel numero complessivo rientrano le 202 persone che hanno usufruito dell'ospitalità e di un riparo sicuro: 101 donne e altrettanti minori (figli), per un totale complessivo di 12.685 notti.

TREND IN SALITA - E' un trend in aumento: sempre nello stesso periodo - dal primo gennaio al 31 ottobre - del 2009 erano 2371 le donne accolte e seguite complessivamente dalle associazioni appartenenti al Coordinamento regionale dei Centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna; 2057 nel 2008, 1858 nel 2007. Sono alcuni dei dati illustrati a Bologna in vista della Giornata mondiale contro la violenza alle donne del 25 novembre.

436 VIOLENZE A PIACENZA - "La violenza nei confronti delle donne - viene scritto in una nota del Pd piacentino - è un fenomeno consolidato anche nel territorio piacentino dove, in base agli ultimi rilevamenti del Pronto Soccorso, 436 donne in un anno hanno dichiarato di aver subito violenza sessuale e fisica. La violenza si manifesta soprattutto nell'ambito familiare ed affettivo. Non è correlata alla presenza di stranieri o immigrati, non riguarda solo strati sociali emarginati o famiglie problematiche. Il fenomeno che, per le percentuali rilevate assume le caratteristiche di un vero e proprio femminicidio, attraversa tutte le classi sociali e può verificarsi anche in situazioni di apparente normalità".

OGNI TRE GIORNI UNA DONNA E' UCCISA DAL PROPRIO UOMO - "E' stato recentemente denunciato da Sandro Bellassai (dell'associazione Maschile Plurale) - continua lo scritto - il dato statistico che rivela che in Italia ogni tre giorni una donna è uccisa dal proprio uomo: una guerra a bassa intensità che accade tutti i giorni, sotto gli occhi di tutti ma della quale non si parla. E' bene ripeterlo oggi, 25 novembre, giornata istituita a memoria di questa violenza. La violenza nei confronti delle donne ha molte facce: violenza fisica e psicologica, molestie sessuali, stupro, stalking. La legislazione vigente e l'intervento sanitario adeguato sono passi in avanti, ma non sufficienti a combattere il perdurare della tolleranza verso modelli maschilisti e patriarcali nel tessuto sociale e nel rapporto fra i due generi".

"VIOLENZA ECONOMICA" - "Occorrono perciò interventi educativi e culturali - conclude -, a partire dalla scuola (dai primissimi anni di scuola), dalla televisione, dall'informazione, dalla condanna unanime di comportamenti e messaggi lesivi della dignità femminile, in qualunque luogo ed in qualsiasi forma si manifestino. Occorre, non da ultimo, sottolineare che esiste oggi nei confronti della donna un ulteriore tipo di violenza non meno grave, purtroppo solitamente accettata come ineluttabile: la violenza economica. Essa si caratterizza con la precarizzazione del lavoro, coi licenziamenti, con la disoccupazione, in larga parte femminile, con quella drammatica percentuale - il 70% di donne dai 15 ai 60 anni - che non ha lavoro e che soprattutto ha rinunciato a cercarlo a causa degli effetti di questa pesante crisi economica che colpisce le famiglie e carica sulle donne antichi problemi".

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