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Cronaca

Piacenza non dimentica le foibe, oggi è il Giorno del Ricordo

Una tragedia dimenticata, spesso negata, ma realmente accaduta: il massacro delle Foibe. Oggi è il Giorno del Ricordo. Le cerimonie in Provincia e in Prefettura

Una tragedia dimenticata, spesso negata, ma realmente accaduta: il massacro delle Foibe. Sono ancora pochi coloro i quali sanno cosa è avvenuto durante la seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente successivi in Venezia Giulia e Dalmazia. Secondo un sondaggio, citato oggi dal presidente della Provincia di Piacenza, Massimo Trespidi, solo il 43 per cento degli intervistati sa cosa siano le Foibe.

Dal 2004 è stato istituito il “Giorno del ricordo”, celebrato oggi anche a Piacenza, in memoria di questi eventi e per tramandare ai giovani il loro tragico ricordo. Cerimonie si sono svolte nella mattinata di oggi in Prefettura ed in Provincia dove Trespidi ha incontrato gli studenti. Il Prefetto di Piacenza, Puglisi, ha consegnato una medaglia e un diploma conferiti dal Presidente della Repubblica, alla memoria di Giuseppe Marippi, finanziere presso il distaccamento delle Fiamme Gialle di Matteria (Fiume) disperso in occasione di un’ azione nel gennaio del 1944.

A ritirare il riconoscimento erano presenti il nipote di Marippi, omonimo del finanziere disperso, unitamente a Roberto Spinola, sindaco di Ponte dell’ Olio, comune del quale Marippi era originario, e al Colonnello della Guardia di Finanza Maurizio De Panfilis. Il corpo di Marippi non è mai stato ritrovato ma grazie alla Guardia di Finanza è stato possibile sapere, dopo una ricostruzione storica, il luogo dove è stato ucciso.

Non è stato facile viste le asperità del territorio dove questo eccidio si è consumato. Ampie cavità, le Foibe appunto, profonde anche diverse centinaia di metri che ancora oggi custodiscono i corpi di chi vi veniva gettato all’ interno, spesso ancora in vita. Le quinte classi delle scuole primarie cittadine, invece, sono state ricevute nella sala consiliare della Provincia.

A fare gli onori di casa il Presidente Trespidi che ha ricordato il silenzio, durato decenni, su una tragedia degli italiani che ha coinvolto 350 mila esuli e 30 mila infoibati. A conclusione del suo intervento, Trespidi ha ricordato che non basta una legge a costringere al ricordo (è solo un buon punto di partenza). Servono una nuova consapevolezza, una ritrovata obbiettività e un paziente lavoro di ricostruzione della memoria.

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