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Cronaca

«Gli austisti pronti a uno sciopero spontaneo, Seta lo deve difendere»

Il sindacato Faisa Cisal commenta la lite tra l'autista Seta e il ragazzino sull'autobus: «Vergognoso e diseducativo l'atteggiamento dei media. Da domani chiunque a bordo del bus può fare di tutto all'autista e uscirne vittima trionfante. I ragazzi educati, che sono la maggioranza, stanno dalla parte dell'austista»

Gli autisti sono pronti a difendere il collega protagonista della lite sull'autobus che ha coinvolto un ragazzino di colore. «Il sindacato autonomo autoferrotranvieri Faisa Cisal di Piacenza – si spiega in una comunicato - in merito all’episodio riportato strumentalmente dai media locali e addirittura propagandato a livello nazionale, nonostante la reazione sbagliata del collega di Seta che ha avuto un diverbio con un passeggero, esprime all’autista  piena e totale solidarietà. Solo chi ha svolto e svolge questo lavoro puo’ comprendere le difficoltà e le capacità di autorepressione, senza le quali questi episodi sarebbero diversi e ripetuti a livello quotidiano, in presenza di provocazioni e insulti all’autista che sono diventati l’ordinarietà. Auspichiamo non vera  la sospensione disciplinare, che già da oggi stava alimentando voci di fermo spontaneo del servizio da parte dei colleghi solidali,  osservando che un’azienda che fa l’azienda, esegue prima gli accertamenti approfonditi  dei fatti ed applica i regolamenti aziendali, ma ha  il sacrosanto dovere di tutelare i suoi dipendenti e di schierarsi al loro  fianco nelle denunce alla pubblica autorità competente e assisterli, come  già fanno diverse aziende di tpl limitrofe al nostro territorio. Il  video diffuso, rappresenta un episodio parziale che non riprende quanto avvenuto in precedenza. Esso è stato strumentalizzato con sfumature di presunto razzismo e di omofobia, riconducibile al contrario ad una reazione istintiva frutto dell’esasperazione di una categoria di lavoratori la cui opera quotidiana è diventata insostenibile a causa della maleducazione e dell’inciviltà di pochi, conosciuti e limitati soggetti, che spesso si nascondono dietro la minore eta’ o nello stato  extracomunitario. Sono ormai anni che puntualmente segnaliamo e denunciamo  i comportamenti  di  minoranze di giovani a volte riuniti in vere e proprie gang di teppisti che schiamazzaano, devastano i mezzi pubblici, insultano gli altri passeggeri e gli autisti, ma  nulla e’ stato fatto per garantire la sicurezza degli operatori e dei trasportati.

Vergognoso e profondamente diseducativo, l’atteggiamento tenuto dai media con l’espansione mediatica della notizia di sospensione disciplinare dell’autista,  che non ci risulta, ma lancia il messaggio che da domani chiunque a bordo del bus può fare e dire di tutto all’autista,  dargli  del “figlio di puttana”  e uscirne vittima trionfante. Coda di un  recente ulteriore  episodio, dove sui giornali locali si è dato risalto al fatto che il minorenne processato per aver  sferrato un pugno ad  una autista alla guida del mezzo in servizio, era stato assolto. Questa non è informazione, è istigazione: vergognatevi!

Detto ciò Faisa Cisal è pronta ad attivare le procedure di sciopero e a contribuire fattivamente alla difesa del collega, unica vera vittima  del sistema vergognoso di cui i primi complici e  responsabili, sono proprio coloro che con i propri  comportamenti ipocriti da finti buonisti, vorrebbero  condannare  le vittime  e assolvere gli aggressori. Pur consapevoli di quanto critiche siano alcune situazioni, invitiamo tutti i colleghi in servizio a contatto diretto con il pubblico a non reagire in alcun modo alle provocazioni, ed in presenza di atti di disturbo, arrestare immediatamente il mezzo alla prima fermata avvisando l’azienda e chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine, senza il quale non si deve assolutamente ripartire. La gente per bene e i ragazzi educati, che sono la stragrande maggioranza, stanno  dalla parte degli autisti, reagire alle provocazioni rappresenta il modo peggiore per autodanneggiarsi e dar fiato ad ipocrite stumentalizzazioni».

«La diffusione della notizia – spiega Fabrizio Badagnani di Fisal - della sospensione disciplinare del collega che ha avuto un diverbio con un passeggero extracomunitario ha creato uno stato di tensione esasperato tra tutti i colleghi autisti di Seta Piacenza, che non solo hanno tempestato di telefonate chiedendo una forte risposta sindacale, ma erano e sono pronti ad uno sciopero spontaneo. Abbiamo fatto di tutto per cercare di calmare gli animi, ma gli autisti non ne possono più, compressi da turni stressanti di lavoro in presenza di insulti e minacce quotidiane...basta chiedere il biglietto ad uno straniero che questo ti aggredisce accusandoti di razzismo. I giornali cavalcano la notizia, gli ha detto “culattone”, omofobia...e il figlio di puttana che gli ha gridato lo scalmanato tipetto che fine ha fatto? Divulgare la notizia della sospensione dell’autista è una bella rassicurazione per i teppisti.

alla fine dopo una movimentata discussione e scambio d’insulti reciproco che pareggia i conti,  cosa è successo? nulla ...qualcuno è stato picchiato? no ...se questa cosa fosse capitata ai miei tempi, avremmo fatto di tutto per nasconderla ai nostri genitori, perchè la punizione più severa sarebbe arrivata proprio da loro... Una persona stimata di 50 anni con oltre 30 anni di servizio non merita una gogna mediatica solo perchè per una volta ha reagito nel modo sbagliato, con mezza corriera di provocatori e la signorina di colore pronta a riprendere il tutto con il telefonino e subito a pubblicarlo con commenti tendenziosi. Questo è il mestiere dell’autista, quello che succede tutti i giorni sui bus è agli occhi di tutti e chi non lo vede è solo perche’ ipocritamente non vuole vedere.  L’azienda ha il dovere morale di difendere pubblicamente  il suoi autisti, e non di servirli in pasto a chi quotidianamente li provoca e li insulta, poi se hanno sbagliato applica i regolamenti disciplinari, ma con assoluta discrezione».

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