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Cronaca

«Gli invasi sono necessari, ma mai mettere l’ambiente contro l’economia»

Il titolare dell'Ambiente, Galletti, in città per l'emergenza idrica. Non teme gli ambientalisti. «Presto un tavolo con gli agricoltori sulla semplificazione e cabina di regia a Roma»

Avanti tutta con le misure strutturali, cioè con la creazione degli invasi, perché l’economia agricola di una delle principali zone d’Italia non può morire di sete e gli ambientalisti stiano tranquilli: l’ambiente verrà rispettato. Ma non si metta l’ambiente contro lo sviluppo economico del Paese. E ancora, l’accordo tra Liguria ed Emilia Romagna, per far sì che dal Brunetto vengano rilasciati 1,5 milioni litri di metri cubi di acqua oltre ai 2,5 già stabiliti. Buono infine il funzionamento della cabina di regia al ministero, del coordinamento, e positivo lo stanziamento di oltre 8 milioni di euro per la crisi idrica di Parma e Piacenza. L’acqua rilasciata, parola di ministro, sarà usata anche per fini irrigui. Infine, un appello ai cittadini: non sprecate l’acqua.

E’ una sintesi dell’intervento del ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, intervenuto oggi, 23 giugno, in città per una riunione in prefettura sulla crisi idrica che attanaglia la nostra provincia. Il ministro ha incontrato le autorità, tra cui il sottosegretario Paola De Micheli e l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, le associazioni degli agricoltori, le Forze dell’ordine il prefetto Anna Palombi.

«La risposta dal governo è stata immediata - ha esordito il ministro - con la dichiarazione dello stato di emergenza. Questo ha comportato lo stanziamento di 8,650 milioni di euro che andranno per la ricerca di nuovi pozzi per il pompaggio delle falde e le autobotti. Inoltre, ci sono anche i prelievi in deroga» ha affermato Galletti, ricordando anche la firma per i 4 milioni di metri cubi avvenuta questa mattina tra i presidenti delle Regioni, Giovanni Toti (Liguria) e Stefano Bonaccini (Emilia Romagna). Sugli interventi strutturali, il titolare dell’Ambiente ha detto che «questo non va più gestito solo come emergenza. Le misure sono necessarie. Dobbiamo lavorare sulla creazione di nuovi invasi. Pensate che ogni anno in Italia cadono, secondo l’Ispra, 300 miliardi di metri cubi di acqua, ma noi ne tratteniamo solo l’11 per cento». Uno scoglio è rappresentato dalla burocrazia. «Dobbiamo lavorare anche sulla semplificazione - ha risposto Galletti - perché gli agricoltori lo chiedono. La prossima settimana aprirò un tavolo con loro. Gli agricoltori chiedono interventi rapidi: «Hanno ragione. Mi sembra, però, che la Regione Emilia Romagna e il governo non hanno dormito. Questa volta mi sembra che benino lo abbiamo fatto».

Sulle misure strutturali e sul rischio dell’opposizione che potrebbe arrivare dagli ambientalisti e dai territori il ministro scandisce: «Dico una cosa semplice: ho a cuore l’ambiente quanto ce l’hanno loro. Queste opere, è chiaro, vanno fatte nella salvaguardia dell’ambiente. Mai , però, mettere l’ambiente contro lo sviluppo economico, contro l’agricoltura. In questa parte dell’Italia viene prodotta una buona parte del Pil agricolo nazionale. Ora, che si debba farne senza mi sembra una follia. Per fare un buon ambiente serve una buona agricoltura. Per fare buona agricoltura serve l’acqua e il ciclo si chiude. Se non si fanno gli invasi e muore l’agricoltura, io come ministro dell’Ambiente, sono il primo a soffrirne. Ancora prima del ministro dell’Economia». Infine, un appello al risparmio di acqua: Non sono un talebano - ha sottolineato - e non dico ai cittadini di non lavarsi, ma in questo momento un conto è utilizzare l’acqua un conto è sprecarla». Quindi, rispetto delle ordinanze e maggiore attenzione all’uso che si fa dell’acqua. A partire dal rubinetto chiuso quando ci si lavano i denti, alle fontane senza zampilli nei momenti di crisi o alle fontanelle senza acqua.

L’INTERVENTO DELL’ANBI

L' Anbi Emilia Romagna, nella drammaticità del contesto idro-climatico  in corso e tutt'altro che in fase di attenuazione che si è delineato nelle ultime settimane che ha visto una condizione di profonda e progressiva crisi degli approvvigionamenti idrici ed irrigui per il vitale sostegno delle colture tipiche e delle aziende agricole del nostro territorio, esprime un ringraziamento per i provvedimenti presi in questo frangente dalla Giunta Regionale. In particolare il presidente di ANBI ER Massimiliano Pederzoli da un giudizio positivo per l'operato del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini per il pressing sull'esecutivo, l'ottenimento dello stato di emergenza e per le azioni successive in difesa e salvaguardia della nostra agricoltura alla base del Made in Italy. Tra i provvedimenti maggiormente incisivi intrapresi si segnalano l'utilizzo per finalità irrigue dei rilasci straordinari dalla diga del Brugneto a beneficio esclusivo delle colture piacentine in evidente sofferenza vista la perdurante siccità e la possibilità di derogare in urgenza gli attuali limiti di prelievo della risorsa  idrica per gli attingimenti.

Fedagri/Confcooperative ER: «Servono forme di sostegno concrete agli agricoltori»

“Se questa situazione di siccità persisterà a lungo e non sarà possibile irrigare facilmente e con continuità i campi, oltre all’emergenza in corso per le colture seminative e orticole, ce ne sarà una nuova e ancor più grave per la raccolta della frutta e la vendemmia”. E’ l’allarme lanciato da Carlo Piccinini, presidente Fedagri/Confcooperative Emilia-Romagna, che plaude alla Regione per aver ottenuto lo stato di emergenza nazionale nei territori di Parma e Piacenza e mette in guardia dal rischio burocrazia. “Per consentire agli agricoltori le deroghe ai prelievi di acqua e il superamento del deflusso minimo vitale (DMV) per irrigare i campi – sottolinea Piccinini – servono procedure burocratiche snelle, veloci e con corsie preferenziali. Se invece ostacoliamo la presentazione di queste richieste con eccessivi adempimenti amministrativi e creiamo troppe sovrapposizioni tra gli enti coinvolti, rischiamo di non ottenere il risultato da tutti sperato”. “Da mesi seguiamo da vicino il problema della siccità insieme alle altre organizzazioni agricole e all’assessore Simona Caselli – continua il presidente di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna -. Siamo fortemente preoccupati per tutti i settori coinvolti. In particolare, ci aspettiamo ingenti danni per le produzioni frutticole della nostra regione e per la prossima vendemmia, per la quale si può già stimare un calo produttivo attorno al 10% dovuto alla siccità”. “Siamo convinti – aggiunge Carlo Piccinini – che servano anche forme di sostegno concrete agli agricoltori particolarmente colpiti dalla carenza cronica di precipitazioni, come agevolazioni o sgravi fiscali. Nella parte occidentale della regione, molte imprese sono già alle prese con una situazione compromessa. Conserve Italia, ad esempio, ha già tagliato oltre 300 ettari di mais nell’areale piacentino, annunciando anche una resa produttiva inferiore del 20% per la raccolta del pisello in corso, riduzione che in alcune aziende tocca quote del 40 e 50%”.

La lettera del presidente di Confindustria Piacenza Alberto Rota

Illustri Presidente, Assessori e Consiglieri Regionali, con la presente, la scrivente associazione intende manifestare il proprio apprezzamento in ordine ai provvedimenti recentemente adottati nel merito della crisi idrica che la nostra provincia sta attraversando. Riteniamo doveroso un plauso alla tempestività con la quale la Presidenza Regionale e a seguire il Consiglio dei Ministri ha accolto la richiesta del territorio piacentino con la dichiarazione dello stato di Emergenza Idrica. Tuttavia ci permettiamo di sottoporre alle SS.LL. il presente accorato appello affinché quanto messo in atto sinora non cada nel vuoto. In particolare, affinché le ricadute del provvedimento possano produrre effetti realmente positivi sul territorio sarà indispensabile:

-        Rispondere in maniera tempestiva alla richiesta di deroga del DMV per quei territori (Val Trebbia in primis) in cui la disponibilità idrica consente ancora di mitigare gli effetti nefasti della crisi. Riteniamo che un mancato riscontro nel tempo massimo di due giorni dalla richiesta possa vanificare l’innegabile sforzo legislativo sinora compiuto.

-        Agevolare, attraverso percorsi semplificati, la concessione alla terebrazione di nuovi pozzi a supporto delle consuete fonti di approvvigionamento.

-        Agevolare, anche per tramite del braccio operativo di ARPAE, il rilascio di concessioni di pozzi esistenti ed oggi non utilizzabili per vincoli meramente normativi.

Notevoli sono i danni che il territorio piacentino sta subendo a causa di questa grave crisi idrica e le ricadute negative si stanno manifestando su tutti i fronti (dall’uso idropotabile, all’irriguo agli altri molteplici utilizzi ad uso produttivo) compromettendo l’intero assetto economico del territorio con inevitabili pesanti conseguenze sull’occupazione. Riteniamo pertanto necessario portare alla vostra attenzione le esigenze delle centinaia di aziende che aderiscono alla scrivente organizzazione, nella certezza che il nostro appello non sarà inascoltato. Al termine di questa nostra lettera aperta, desideriamo altresì manifestare la disponibilità alla costituzione di un tavolo tecnico che possa lavorare ad interventi di carattere strutturale, non tanto finalizzati a superare l’attuale emergenza, quanto a prevenire emergenze future.

L’INTERVENTO DEL CANDIDATO SINDACO PAOLO RIZZI

Interventi strutturali e maggior coordinamento tra istituzioni, associazioni e consumatori sono indispensabili per affrontare il tema dell'approvvigionamento idrico di Piacenza e di tutta la provincia. Così Paolo Rizzi, candidato sindaco del centrosinistra interviene a proposito dell'emergenza siccità."Il problema è ormai drammatico - sottolinea - e va affrontato nell'immediato con strumenti di emergenza così come si sta facendo - ma, come sempre, la prevedibilità dell'emergenza idrica necessita di una attenzione costante e di una programmazione attenta e minuziosa da mettere in atto nella quotidianità. Ritengo che non sia più rinviabile affrontare con determinazione il tema dello stoccaggio delle acque con infrastrutture pensate a tutela dell'ambiente che, attraverso un uso corretto dell'acqua, consentano un deflusso costante, così da garantire la tutela dei corsi idrici e dei loro habitat, destinati altrimenti a prosciugarsi, e nel contempo utili per l'agricoltura. Ciò va ovviamente accompagnato da un serio programma di risparmio idrico. Per fare questo - conclude Paolo Rizzi - è necessario che si attivi una sede stabile di confronto nella quale affrontare i problemi, esaminare le proposte, trovare le soluzioni idonee. Da Sindaco sarà la mia priorità nei primi 100 giorni”.

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