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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Montale / Via Bartolomeo Riva

Gls, trentadue lettere di licenziamento e 6 sospensioni. Usb: «Attaccati perché lottiamo»

«Nella mattinata del 29 gennaio - si legge in una nota del sindacato Usb - sono state consegnate a 38 lavoratori dell'hub piacentino di GLS 32 lettere di licenziamento e 6 di sospensione. Tale inedito provvedimento si configura come un licenziamento disciplinare collettivo. Il contesto nel quale tali atti avvengono è quello in cui tre militanti di Usb vengono aggrediti con tirapugni e pistola al peperoncino».

«La colpa degli iscritti alla nostra sigla sindacale è quella di essersi mobilitata contro il clima di violenza, e di aver scioperato per rivendicare sicurezza e serenità nel posto di lavoro. La risposta venuta dal loro datore di lavoro è stata l'invio di circa 200 lettere di contestazione disciplinare in circa 15 giorni (una media di 5/6 per ogni lavoratore) e alla fine senza nemmeno rispettare l'iter procedurale, con l'obbiettivo di forzarlo, è arrivato il licenziamento. Occorre specificare - prosegue il sindacato -  che il datore di lavoro in questione, la Seam, ha comunicato l'intenzione di cessare l'appalto alla Gls di Piacenza il 31 gennaio con il conseguente rischio del non assorbimento di tutto il personale in oggetto da parte del subentrante come previsto dall'art. 42 comma 9 del CCNL di categoria».

«Quello che ci sembra palese  - proseguono - è il tentativo concentrico da parte dei padroni della logistica di colpire il sindacato conflittuale e le lotte dei facchini che in questi anni hanno avuto il merito di far emergere le illegalità e lo sfruttamento che si celano nel mondo della logistica e parimenti hanno portato diritti e dignità al lavoro. Sono i fatti a dimostrare che la campagna di criminalizzazione dei facchini ha come unico obiettivo quello di riportare indietro le lancette della storia, li vogliono ancora schiavi e sottomessi. Usb ha avviato un percorso di mobilitazioni (domani presidio alle ore 10.30 davanti alla Prefettura) per proseguire con gli attivi dei delegati (venerdi a Milano) e lo sciopero nazionale della logistica. Le lotte non si arrestano e non si licenziano, le lotte continuano»,

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