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Cronaca

I Pendolari: «Abbonamenti più cari a causa di un algoritmo»

La scoperta: da dieci anni un errore di calcolo penalizza i viaggiatori che percorrono tratte tra regioni diverse. La risposta di Trenitalia

«Questa è musica per le nostre orecchie». Così il battagliero Ettore Fittavolini, presidente dell’associazione Pendolari di Piacenza, commenta la notizia riportata da Repubblica, su un errore di calcolo degli abbonamenti delle tratte sovraregionali. Errore di calcolo che, stando alle prime impressioni, potrebbe essere di una ventina di euro per quanto concerne la tratta Piacenza-Milano, la più frequentata dai pendolari piacentini. «Un viaggiatore – scrive Francesco La Spina di Repubblica - che, in seconda classe, utilizza il treno fra Torino e Milano sta pagando l'abbonamento mensile 33 euro più del giusto; l'importo sale a 36 euro per chi si muove fra Ancona e Pescara mentre peggio va a chi fa il pendolare sulla Milano-Genova perché il suo esborso scorretto sale a 38 euro. Attenzione: il concetto di "giusto" non è filosofico. Succede, infatti, che la formula matematica di base per arrivare alla esatta tariffazione sia sbagliata; non da ieri o da pochi mesi, ma da ben dieci anni.

Le associazioni dei pendolari - prosegue il quotidiano - avevano da tempo detto basta al fatto che, aumento dopo aumento (l'ultimo, recentissimo, a gennaio), le tariffe "sovraregionali" (per tratte, cioè, che coinvolgono territori diversi, con autonomi prezzi dei titoli di viaggio) continuassero a basarsi su un algoritmo errato ma ora sembrano avere davvero il coltello dalla parte del manico e minacciano di rivolgersi alla autorità giudiziaria per il risarcimento di quanto indebitamente pagato. Insomma: i viaggiatori hanno tutte le ragioni per pagare di meno ma la riduzione dell'introito da tariffazione che Trenitalia subirebbe dovrà essere coperto dall'altro soggetto in ballo».

La risposta di Trenitalia: «Compete alla conferenza delle regioni fissare le tariffe»

«La determinazione delle tariffe nel trasporto regionale è competenza esclusiva delle Regioni e delle Province Autonome. L’algoritmo cui fanno riferimento oggi i media è quello definito e approvato in sede di Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome nel luglio del 2007. Riguarda il modo per calcolare il costo dei biglietti e dei circa 7mila abbonamenti per le corse su treni regionali che hanno inizio  e termine in regioni diverse. Parliamo quindi di tariffe sovraregionali. In quell’occasione, fu deciso di calcolarle sommando il costo delle tratte regionali secondo i prezzi in vigore in ciascuna regione e applicando alla somma un correttivo matematico che tenesse conto di una serie di fattori.

Alcuni abbonati e associazioni dei consumatori hanno evidenziato che nel corso del tempo quel metodo di calcolo ha prodotto delle sostanziali differenze di prezzo rispetto a percorrenze analoghe svolte all’interno di ogni singola regione. Ascoltate queste istanze, Trenitalia ha ritenuto che fosse ragionevole farsi carico di sottoporle all’attenzione dell’unica sede titolata per decidere in materia, ossia la predetta Commissione Trasporti della Conferenza. Quel che deve in ogni caso essere garantito, ha precisato Trenitalia, è che il costo del servizio trovi comunque la necessaria copertura economica che, nel trasporto regionale, si ottiene dalla somma dei ricavi da tariffe e ricavi da corrispettivi pubblici contrattualmente fissati dalle Regioni a Trenitalia. I ricavi da abbonamenti sovraregionali concorrono a determinare quell’equilibrio».

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