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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Corso / Corso Vittorio Emanuele II

Ikea, 500 per il corteo Si Cobas. Tensione sul Corso: il corteo forza, la questura evita il peggio

Manifestanti da molte città del nord per sostenere la causa del sindacato di Edoardo Pietrantoni: «Dosi vergogna, avete detto una valanga di menzogne». In piazzale Genova i manifestanti, invece di sciogliersi come previsto, decidono all'improvviso di arrivare in stazione passando per il centro. Dopo una trattativa vengono tutti scortati fino in piazza Duomo dove la manifestazione termina

Se il rispetto delle regole è il segnale che i Cobas volevano dare alla città con la manifestazione organizzata a favore dei lavoratori dell’Ikea di Piacenza, stavolta non sono partiti con il piede giusto. In piazzale Genova infatti, dove era previsto che la loro manifestazione si sciogliesse dopo aver percorso la città partendo dai giardini Margherita alle 16 dell’11 maggio, il corteo ha voluto proseguire e forzare nonostante il divieto tassativo della questura per ragioni di sicurezza: «Vogliamo proseguire oltre fino in stazione passando per il centro» era il nuovo programma dei manifestanti. 

Grazie alla professionalità della questura si è evitato il peggio, dopo che gli agenti del reparto mobile erano già pronti a intervenire in pieno corso Vittorio Emanuele tra la gente a passeggio la domenica pomeriggio. Michele Rana, dirigente della questura, ha gestito la situazione alla perfezione evitando lo scontro pur mantenendo fermezza, mentre Edoardo Pietrantoni - con Carlo Pallavicini e Roberto Montanari, tutti alla testa di un corteo da 500 persone - ha potuto realizzare il piccolo atto di disobbedienza civile ottenendo di arrivare con il corteo fino in piazza Duomo, ovviamente dopo aver paralizzato lo stradone Farnese, impreparato a far transitare una tale mole di persone. Ora però, per questa violazione, rischia di essere denunciato dalla polizia.

VIDEO - I MANIFESTANTI FORZANO IL DIVIETO, TENSIONE SUL CORSO
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Per il resto, a parte questo momento finale di tensione, la manifestazione è filata liscia. Circa 500 persone hanno scandito gli slogan contro la coop San Martino. Oltre ai lavoratori del Si Cobas, sono arrivati da diverse città del Nord Italia anche altri manifestanti a sostenere la causa che da una settimana ha costretto Ikea a sospendere l’attività del deposito centrale di Piacenza, in attesa del vertice in prefettura atteso per la mattina del 12 maggio, quando si tratterà per evitare nuovi blocchi ai cancelli nei prossimi giorni.

Ikea, in 500 al corteo Si Cobas ©Bisa/ilPiacenza

Prima di partire in corteo, Pietrantoni ha preso la parola. «Nessun passo indietro. Sono state dette una valanga di menzogne da figure istituzionali di rilievo, come il sindaco Dosi o l’assessore Timpano. Vergogna. Ci fanno vedere buste paga da duemila euro. Li sfido a venire qui e chiedere agli operai che lavorano all’Ikea se mai qualcuno abbia visto una busta paga così. E’ stato un intero magazzino a sollevarsi e ribellarsi».

Po ha preso la parola Pallavicini: «Il violento e il facinoroso è il sindaco Dosi, che ha detto che con il Si Cobas non si tratta. Siete voi, sindaco, che chiudete al dialogo».

VIDEO - IL COMIZIO AI GIARDINI: «DOSI VERGOGNA, HAI CHIUSO AL DIALOGO»
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