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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

«Il consorzio di Bonifica non fornisce nemmeno i dati richiesti dalla Regione»

«L’on. Tommaso Foti – fa sapere Maurizio Mazzoni, direttore Confedilizia Piacenza - (l’unico politico – che risulti – che si batte sul serio, e non solo per finta) per l’instaurazione di un regime di equità e di trasparenza nel Consorzio di Bonifica di Piacenza (retto da Coldiretti e amministrato da un Consiglio condiviso da tutte le associazioni di categoria, esclusa la nostra) ha reso noto che i consorziati obbligati dei Consorzi della Regione sono 1.533.245 extragricoli e 196.793 agricoli. E’ evidente che i primi pagano per i secondi. Di qui la prima richiesta: le associazioni non agricole come giustificano il fatto che tengono il dito ad una situazione paradossale come questa? L’on. Foti ha pure comunicato che i predetti dati non riguardano (e non contemplano) il Consorzio di bonifica di Piacenza, che – pur richiesto – non ha fornito i dati (alla “compiacente” Regione, che – come organo di vigilanza – ha diritto di ottenerli, ma s’è ben guardata dal farlo). La scusa addotta (come giustamente definita dall’on. Foti) è che è in corso di revisione il piano di classifica: “scusa”, appunto, perché non si è chiesto al p.a. Zermani, presidente Coldiretti, di dare i dati dopo l’applicazione del nuovo Piano (che comunque porterà a contribuzione ancora più pesante), ma quelli di prima. La vergogna aumenta considerando che il Consorzio, neppure i dati sul numero dei contribuenti ha trasmesso… Ci chiediamo, allora. Che tengano bordone a questa situazione le organizzazioni agricole (Coldiretti e Unione agricoltori) è chiaro per quanto detto già, anche se ci sono comunque molti agricoltori nella stessa situazione degli urbani (pagano senza avere, di fatto, nessun beneficio). Ma le altre organizzazioni, perché lo fanno? Confindustria, per chiedere forse lavori per propri associati? Confcommercio ed artigiani e così via, per ottenere qualche indennità? I cittadini se lo chiedono. Ma gli stessi cittadini devono anche chiederlo alle loro associazioni, che governano un Consorzio che più esoso non potrebbe essere». 

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