rotate-mobile
Cronaca

Il ministro Bongiorno: «Chi va in casa d’altri per rubare ne deve accettare le conseguenze»

Prosegue il dibattito nazionale sul caso Peveri. “Magistratura Indipendente”: «Da Salvini non c’è stata delegittimazione». La pensa diversamente “Area democratica”: «È in gioco la tutela dei diritti fondamentali e della sicurezza dei magistrati, in pericolo la loro autonomia». Le riflessioni del ministro della Pa Bongiorno

AREA DEMOCRATICA: «ANM NON PUO' TACERE SU DELEGITTIMAZIONI»

L'Anm «non può tacere», nè «restare timida o inerte», quando «è in gioco la difesa della giurisdizione, la tutela dei diritti fondamentali e della sicurezza dei magistrati, quando sono in pericolo la loro autonomia e indipendenza nel concreto svolgimento del lavoro giudiziario», o quando «sono messe costantemente in discussione le prerogative della magistratura, e le sue decisioni sono sempre oggetto di delegittimazione o di strumentalizzazione per meri fini propagandistici». Lo scrivono i magistrati del Coordinamento nazionale di Area Democratica per la Giustizia e i rappresentanti di Area nel Comitato direttivo centrale dell'Anm. «Ritenere, come fa qualcuno - si legge ancora nel documento - che il nostro silenzio su questi come su altri temi nei quali sono in gioco la difesa dei diritti fondamentali delle persone e i valori costituzionali, che la rinuncia a fornire il nostro qualificato contributo, anche critico quando necessario, al dibattito pubblico sui temi della giustizia e sui provvedimenti normativi, valgano a salvaguardare la nostra autonomia e indipendenza e garantiscano il rispetto da parte degli altri poteri dello Stato delle prerogative e dello status del magistrato, non solo riflette una visione culturale di retroguardia che la magistratura associata ha da tempo superato, ma è del tutto illusorio». Le toghe di Area intervengono così nel dibattito - piuttosto acceso - interno alla magistratura associata dopo la visita che il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha fatto sabato scorso a Piacenza ad Angelo Peveri: la Giunta esecutiva centrale dell'Anm si è pronunciata sul fatto diramando un comunicato, al quale è seguita una nota del gruppo di Magistratura Indipendente che esplicitava la sua contrarietà all'intervento dei vertici dell'Anm. «Auspichiamo che nel futuro l'Associazione Nazionale metta da parte le timidezze e i silenzi che, spesso, in questi ultimi mesi ha mostrato, financo di fronte agli inaccettabili attacchi portati contro tanti magistrati impegnati in delicati e difficili procedimenti anche da parte di chi, pur rivestendo alti compiti istituzionali e di responsabilità politica, strumentalizza l'attività giudiziaria alla ricerca di facile consenso, anche attraverso un uso spregiudicato dei social", scrivono oggi i magistrati di Area, auspicando che «gli altri gruppi possano convergere convintamente su queste posizioni e su questa idea di Associazione perché, mai come in questa fase storica, sono necessarie l'unità e la costante riaffermazione, ogni volta che ve ne sia la necessità, dei principi cardine della democrazia costituzionale tra i quali, in primis, quelli riguardanti le prerogative della magistratura».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il ministro Bongiorno: «Chi va in casa d’altri per rubare ne deve accettare le conseguenze»

IlPiacenza è in caricamento