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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza dei Cavalli

I profughi abbandonano piazza Cavalli. Linea dura del sindaco: «Non cediamo»

I profughi che per due giorni sono rimasti accampati davanti al comune se ne sono andati. Dopo un incontro nel tardo pomeriggio del 20 febbraio con l'assessore Cugini in via Taverna, hanno deciso di terminare la protesta. Pare che abbiamo trovato ospitalità presso amici e parenti

AGGIORNAMENTO 21 FEBBRAIO - I profughi che per due giorni sono rimasti accampati davanti al comune se ne sono andati. Dopo un incontro nel tardo pomeriggio del 20 febbraio con l'assessore Cugini in via Taverna, hanno deciso di terminare la protesta. Pare che abbiamo trovato ospitalità presso amici e parenti.

«Noi non abbiamo intenzione di pagare nessuna multa. E’ lo Stato italiano che ha un debito con noi per quello che il governo ha provocato nei nostri Pesi di origine». E’ questa la posizione del piccolo gruppo di immigrati africani che l’altro giorno sono stati sgomberati dalla sede della ex circoscrizione 2 di via 24 Maggio, e che all’alba del 20 febbraio sono stati allontanati dalla polizia dopo che si erano accampati sotto i portici di palazzo Mercanti per protestare e rivendicare alcuni - a loro dire - diritti.
La questura e la polizia municipale li hanno accompagnati negli uffici di viale Malta per l’identificazione e per per notificargli la sanzione relativa alla violazione dell’articolo 17 del regolamento di polizia urbana, che hanno violato bivaccando due giorni davanti all’ingresso del Comune in piazza Cavalli. Una multa di 50 euro a testa che però non li ha certo dissuasi, una volta usciti dalla questura, a ripresentarsi nuovamente in protesta davanti all’ingresso del Comune. E di pagare la multa nemmeno se ne parla.
«La polizia in questura ci ha maltrattato e alcuni di noi sono andati al pronto soccorso per essere visitati» aggiunge il rappresentante degli immigrati, tutti provvisti di permesso di soggiorno per motivi umanitari o con lo status di rifugiati politici. Qualcuno mostra un referto dell’ospedale per una distorsione al polso o poco più, ma ora la vera questione torna sul tavolo degli amministratori locali. Oltre a un sussidio economico, gli immigrati rivendiamo il diritto a ottenere un’abitazione.

L'INTERVENTO DEL SINDACO PAOLO DOSI - Dopo la fine dell'emergenza nonostante l'Amministrazione non fosse più tenuta a fare nulla, vista anche la latenza dello Stato, il Comune nel luglio scorso ha agito, come dichiara Dosi: «Nel rispetto dei più elementari diritti umani e spinto da principi di solidarietà per evitare che il disagio sociale, già vasto, si espandesse ulteriormente». Quindi sono state trovati appartamenti che però dopo 9 mesi dall'ingresso dovranno essere lasciati, quindi a settembre 2014 (non si tratta di case popolari) e ad alcuni è stato permesso di soggiornare nei locali di via XXIV maggio fino al 18 febbraio. In quel frangente era stato attivato un percorso singolare, eccezionale e straordinario, perciò non ripetibile e «questo ora non si può più fare» ribadisce il sindaco.

Da allora sono passati mesi e l'Amministrazione ha pensato che fosse venuto il momento di riappropriarsi dei locali dell'ex Circoscrizione Due per le attività già previste e che riguardano il mondo giovanile. Pertanto di concerto con le forze dell'ordine si è deciso per lo sgombero avvenuto nella mattina del 18 febbraio. Questa azione ha portato i ragazzi, tutti regolari e con il permesso di soggiorno, ma solo uno gode dello status di rifugiato politico, ad accamparsi sotto i portici del municipio per protesta. All'alba del 20 febbraio le forze dell'ordine li hanno invitati ad andarsene ma nel pomeriggio gli stranieri sono ritornati, tuttavia, continua il sindaco: «Non possiamo cedere e non cederemo pur capendo il disagio di questi giovani. Abbiamo fatto tutto il possibile, quello che abbiamo proposto loro è che ciascuno di loro si possa rivolgere ai servizi sociali come ogni singolo cittadino, italiano e non, in difficoltà è libero di fare. Facciamo appello a tutte quelle associazioni laiche e non che operano sul nostro territorio a farsi avanti per aiutarli come hanno aiutato tante altre persone».

Giuseppe Magistrali, dirigente comunale che si occupa di immigrazione dichiara: «Non possiamo far passare avanti certe persone solo perché occupano un posto pubblico dopo tutto quello che è stato fatto per loro in questi anni. Non è giusto. Intanto i ragazzi in questione dovrebbero essere rispettosi verso un'Amministrazione che ha fatto veramente di tutto. C'è anche la possibilità, qualora lo volessero, di intraprendere la strada del rimpatrio assistito, visto che tutti tranne uno non corrono rischi e pericoli nel proprio paese».

L'INTERVENTO DI MARCO COLOSIMO (PC VIVA) - "Se i piacentini e gli italiani non sanno accoglierci andremo diritti a Bruxelles!"  Bene! Concessioni per più di 6 mesi degli spazi in via IV Novembre , contributi monetari per l insegnamento della lingua monetaria e per formazione professionale di base, riscaldamento, viveri, assistenza medica, e adesso dobbiamo anche sentirci dire che non sappiamo accogliere? Ma da parte sta girando il mondo? Qualcosa mi sfugge .
È stato fatto il massimo se non di più per tutti questi profughi, addirittura in gran parte di loro sono stati concessi alloggi popolari ma qualcuno di loro nonostante la generosa offerta del Comune ha pensato bene si declinarla decidendo di rimanere ad occupare i locali di uno spazio dove tra l altro sarebbe dovuta sorgere la cittadella del lavoro e della creatività , fermando quindi l iter in corso allungando i tempi di realizzazione.
Oggi però oltre a richiedere un intervento di messa in sicurezza dell atrio del nostro Comune chiedo al Sindaco di porre la parola fine a tutta questa vicenda. No a corsie preferenziali, si al rispetto dei diritti di tutti i cittadini, ricordando a coloro che manifestano e anche coloro che li fanno manifestare che Piacenza e i piacentini per loro hanno già fatto tanto e che se questa è la loro gratitudine posso benissimo lasciare la nostra città . Magari così penseremo di più ai piacentini in difficoltà !

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