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Cronaca Bettola

Incendio al centro profughi e aggressione, via al processo. Uno degli imputati arrestato per evasione

Udienza per i fatti di Bettola: in aula anche l’ivoriano aggredito. Per gli imputati la procura di Piacenza ha contestato l’aggravante razziale

Si è aperto il 27 febbraio il processo nei confronti delle tre persone che, secondo le accuse del pm Elio Pisante, a Bettola ai primi di settembre dello scorso anno, avrebbero gettato liquido infiammabile nella casa che ospitava alcuni richiedenti asilo africani. Poi, un ivoriano sarebbe stato colpito e ferito - ma solo da una persona - con una spranga in mezzo alla strada e ferito.
I tre devono rispondere di diversi reati, aggravati dal movente razziale. Il 28enne Luigi Campelli deve rispondere di lesioni aggravate, porto di oggetti atti all'offesa, violenza privata, ingiurie, minacce, tentato incendio, stalking, accuse aggravate dal movente razziale. Campelli nei giorni scorsi è stato arrestato dai carabinieri a Monza e accusato di evasione. L’uomo, infatti, si trovava agli arresti domiciliari proprio per i fatti di Bettola.
Lorenzo Migliorini e Pascal Bergamasco, invece, sono accusati di tentato incendio, danneggiamento, violazione di domicilio, reati aggravati dal movente razziale.
L’ivoriano era in aula, accompagnato dal suo legale, Gianandrea Ronchi, del Foro di Bologna, con il quale si è costituito parte civile nell’udienza del rinvio a giudizio.
Campelli è assistito dall’avvocato Gaetano Marchesi, del Foro di Lodi, mentre gli altri due imputati sono difesi dall’avvocato Simone Mazza.
Il giudice Ivan Borasi, pm Paolo Maini, ha rinviato l’udienza in marzo, quando il processo sarà presieduto dal giudice Fiammetta Modica.
La vicenda si compone di più episodi. Il 28enne, secondo le indagini della procura svolte dai carabinieri, avrebbe dapprima lanciato un oggetto di vetro contro la facciata della palazzina di Bettola dove sono ospitati alcuni richiedenti asilo della Costa D'Avorio, gestiti da Gus di Macerata (Gruppo Umana Solidarietà). Una scheggia avrebbe colpito uno straniero all'occhio provocandogli una leggera lesione. Ma la vicenda non finiva qui. Il giorno dopo l'ivoriano, mentre si trovava in piazza Colombo, avrebbe schivato un boccale di birra che gli era stato scagliato contro, sempre da Campelli. Quest’ultimo, inoltre, avrebbe poi afferrato una spranga e avrebbe raggiunto l’ivoriano colpendolo più volte. Ma in questa occasione il profugo non si è fatto medicare in ospedale. 
Secondo la ricostruzione della procura, in serata, l'aggressore e i due amici avrebbero raggiunto il centro dei richiedenti asilo e dato fuoco al liquido infiammabile, lanciandolo poi su un balcone. Le fiamme, per fortuna spente in pochi minuti, avevano distrutto un paio di scarpe e una sedia di plastica. In tutti e tre gli episodi sarebbero state pronunciate frasi offensive a sfondo razziale, un atteggiamento che ha portato la procura a contestare anche l’aggravante razziale.

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