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Cronaca

Indagini sulla rapina a Gerbido: forse un gesto improvvisato

Per polizia e carabinieri potrebbe trattarsi di un gesto improvvisato nato nell'ambiente della droga. La pista investigativa porta dritto in Piemonte

Porta dritto in Piemonte la pista investigativa che i carabinieri del Reparto operativo di Piacenza stanno seguendo nell'ambito delle indagini per il colpo all'ufficio postale di Gerbido di sabato mattina, dove due malviventi hanno malmenato un'impiegata per cercare di farsi aprire (senza peraltro riuscirci) la cassaforte, mandandola addirittura all'ospedale.

I carabinieri del tenente Rocco Papaleo hanno infatti ritrovato - grazie all'aiuto dei colleghi della stazione Levante - l'auto utilizzata dai banditi per scappare subito dopo il colpo, e proprio in queste ore la stanno analizzando con attenzione. La vettura, una Fiat Uno rubata qualche giorno fa a un cittadino albanese di Torino, era stata abbandonata sotto al cavalcavia dell'A21 in via Nino Bixio, ancora con il motore acceso.

Ora si trova sotto sequestro nel piazzale della caserma di via Beverora, e gli specialisti del nucleo investigazioni scientifiche la stanno passando al setaccio, alla ricerca di indizi. Primi tra tutti, le impronte digitali che uno dei due malviventi potrebbe inavvertitamente aver lasciato. Ma non solo queste.

Nel frattempo proseguono, parallelamente, anche le indagini della squadra mobile e della polizia postale di Piacenza, che stanno invece vagliando altre ipotesi investigative, mostrando un cauto ottimismo. Polizia e carabinieri, tuttavia, concordano nell'affermare che non pare proprio trattarsi, in questo caso, di rapinatori professionisti, ma più probabilmente di un gesto improvvisato e nato, forse, nel mondo dei tossicodipendenti.

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