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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Bobbio

Innaffia la marijuana del figlio arrestato e minori usati come corrieri: in Valtrebbia la droga scorre a fiumi

Fiumi di droga destinati alla Valtrebbia fatti arrivare in ogni modo nel nostro territorio. I carabinieri di Rivergaro e Bobbio hanno stroncato un enorme giro di spaccio di hascisc. Sei le ordinanze di custodia cautelare, venti gli arresti totali

Fiumi di droga destinati alla Valtrebbia fatti arrivare in ogni modo nel nostro territorio: usando minorenni, carpooling, treni, con l'aiuto di madri conniventi che andavano a pagare lo stupefacente per il figlio pusher ai domiciliari. Le indagini dei carabinieri di Rivergaro guidati dal luogotenente Roberto Guasco, quelli della compagnia di Bobbio del capitano Gianluca Muscatello tutti coordinati dal sostituto procuratore Emilio Pisante, in pochi mesi hanno stroncato un enorme giro di spaccio prevalentemente di hascisc destinata alla Valtrebbia. Al termine delle indagini il gip Giananadrea Bussi ha emesso 10 misure cautelari di cui tre custodiali in carcere, tre ai domiciliari, mentre per gli altri quattro si è deciso per l'obbligo di firma e di dimora (anche notturna). Tutti sono accusati di detenzione di droga ai fini di spaccio, addirittura su uno di questi pendeva un ordine di cattura e su un altro un'espulsione dal territorio nazionale. Nello specifico alla Novate sono finiti un ecuadoriano di 22 anni, un piacentino di 24, un marocchino di 35. Ai domiciliari invece un piacentino di 43 anni, una donna di  33 anni, e un piacentino di 22. All'obbligo di firma e dimora invece uno spagnolo di 24, un tunisino del 19 anni e un piacentino di 23. 

hascisc carabinieri ok 2018-5-2-2Già svolti gli interrogatori di garanzia al termine dei quali il gip si è riservato la decisione sulle istanze presentate dagli avvocati difensori. Durante le indagini si sono aggiunti nei mesi altri dieci arresti in flagranza con il conseguente sequestro di più di tre chili di hascisc, e alcuni grammi di cocaina e marijuana. Tutto è iniziato nel luglio del 2018 per terminare ad ottobre dello stesso anno. I carabinieri sono partiti da alcune segnalazioni che hanno approfondito e legato poi ad alcune figure che si sono rivelate corrieri della droga. Non si tratta di un'associazione ma di un gruppo tuttavia organico, fanno sapere dalla procura. I componenti, che si conoscevano tra loro, avevano i propri clienti ma il canale di approvvigionamento principale era quello Milanese. Lì andavano a prendere i panetti di hascisc definita di buona qualità che poi sarebbe stata fatta arrivare da Rivergaro fino a Bobbio attraverso una filiera ben rodata. Il 18 ottobre un 20enne ecuadoriano era stato bloccato a piazzale Corvetto a Milano: stava per prendere un passaggio pagato cinque euro con un servizio di carpooling: ignaro di tutto il conducente, il 10 ottobre invece un 20ennne era sceso dal treno in stazione e bloccato con due etti e mezzo sempre di "fumo".

In due casi, hanno spiegato gli inquirenti, le madri di due pusher ai domiciliari hanno preso il posto dei figli nell'attività illecita. In un caso la mamma andava ad innaffiare le piantine di marijuna, in un'altra occasione con 1300 euro in contanti era andata a pagare una partita di droga. E ancora: tre i minori di circa 15 anni sono stati denunciati alla procura dei minori di Bologna: in cambio forse di qualche dose o favore si prestavano al trasporto in treno di sostanziose partite di stupefacente, in un altro caso i militari avevano fermato un uomo sul quale pendeva un ordine di cattura emesso dalla procura di Bolzano mentre portava un panetto di hascisc a un amico ai domiciliari. «Si tratta di indagini complesse che i carabinieri hanno svolto con professionalità e rapidità e che hanno permesso di stroncare un vasto giro di spaccio tra giovani e giovanissimi che dimostra quanto più la domanda si alzi, quanto più l'offerta si diversifichi e cerchi di arginare il controllo, incessante e quotidiniano, dell'Arma sul territorio», ha commentato il sostituto procuratore Emilio Pisante.

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