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Cronaca

Inquinamento, Legambiente: «Superare il protocollo tra le quattro regioni»

L’associazione commenta l’ennesimo sforamento dei valori di polveri sottili: «L'amministrazione è di fronte ad un bivio: limitarsi ad una fatalistica speranza di pioggia oppure agire con tempestività nella scelta di intervenire a tutela della salute»

Il quadro attuale della qualità dell’aria preoccupa non poco il Legambiente Piacenza e il suo Circolo “Emilio Politi”. «Avevamo sperato – spiega Laura Chiappa, presidente di Legambiente Piacenza - che quell'accordo tra le quattro regioni della Pianura Padana (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) avrebbe portato qualche piccolo vantaggio alla qualità dell'aria che respiriamo quotidianamente.  Ci siamo illusi. Siamo al 20 di ottobre e siamo in piena emergenza sanitaria che danneggia la salute dei cittadini soprattutto bambini ed anziani. Nei primi 20 giorni di ottobre i superamenti della soglia di 50 microgrammi per metro cubo stabilita come massimo giornaliero sono stati superati per ben 15 volte e per i prossimi giorni nulla fa presagire una situazione migliore. Da 11 giorni consecutivi le micidiali polveri sottili non danno tregua attentando drammaticamente alla salute dei piacentini. Evidentemente le misure previste per casi di emergenza come quelli che stiamo vivendo non sono assolutamente adeguate per riportare ad un livello meno distruttivo il PM10 e 2,5.

Quindi è necessario, anzi indispensabile, superare il protocollo d'intesa tra le quattro regioni ed avere il coraggio di affrontare con più decisione le fonti di questo inquinamento. E’ evidente, in questo momento in cui il riscaldamento non è ancora accesso, che le cause principali dell'emergenza in atto sono dovute ad un combinato tra situazione metereologica sfavorevole alla dispersione degli inquinanti e l'attività umana legata al traffico veicolare e le industrie inquinanti. Allora è indispensabile agire su questi due elementi con provvedimenti urgenti di drastica limitazione del traffico, blocco del traffico, e dell'attività industriale. L'amministrazione è di fronte ad un bivio: la scelta tra limitarsi ad una fatalistica speranza di pioggia o di altri agenti che disperdano gli inquinanti oppure agire con tempestività nella scelta di intervenire a tutela della salute e sicurezza dei cittadini e delle sue fasce più deboli. Vogliamo pensare che la decisione sia in favore del benessere e della tutela delle persone di cui il sindaco, a livello locale, è responsabile».

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