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Cronaca

Per dispetto s'inventa le botte del marito: lui assolto, lei rischia la calunnia

Assolto un uomo dai reati di maltrattamenti, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. A denunciarlo la moglie che in aula ha ritrattato tutte le accuse

E' stato assolto con furmula piena perché il fatto non sussiste e ora le carte passeranno alla procura perché chi lo querelò rischia l'accusa di calunnia. Si è concluso così il processo che vedeva sul banco degli imputati un romeno di 30 anni per maltrattamenti, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione difeso dall'avvocato Mauro Pontini. A denunciarlo sua moglie, una connazionale di 22. Aveva raccontato che l'uomo la picchiava, minacciava e la costringeva a prostituirsi e a chiedere l'elemosina. Nella scorsa udienza (pm Antonio Rubino, giudice Sonia Caravelli) aveva però ritrattato dichiarando di essersi inventata tutto per fargli un dispetto, per vendicarsi di un tradimento. Aveva spiegato di non essere in sé e di aver assunto anche medicine. Nei mesi la giovane, prima che si aprisse il processo ovviamente, aveva tentato di rimettere la querela ma i reati contestati prevedono la procedibilità d'ufficio di lì il processo. Ora la ragazza vive con i genitori in Toscana, mentre prima abitavano insieme a Castelsangiovanni. Ora il giudice trasmetterà gli atti alla procura che valuterà la denuncia della donna per calunnia.

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