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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

«La Municipale non serve solo a tamponare emergenze o dar lustro all’amministrazione»

Stato di agitazione proclamato dal sindacato Diccap Sulpl che punta il dito su una serie di questioni «ancora irrisolte». «Abbiamo chiesto un incontro urgente al sindaco Dosi ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta»

«Siamo costretti a proclamare nuovamente lo stato di agitazione, cui seguiranno azioni sindacali nel mese di maggio». Inizia così una nota del sindacato Diccap Sulpl della Polizia Municipale di Piacenza che punta il dito su una serie di questioni poste di recente all'attenzione del sindaco Paolo Dosi insieme a una «richiesta urgentissima di incontro» che risale allo scorso 23 marzo: «Ad oggi, anche questa richiesta è rimasta inascoltata».

«In luglio - si legge in una nota firmata da Miriam Palumbo, coordinatore Area Territoriale Vasta di Piacenza e Parma - avevamo accettato la sospensione dello stato di agitazione nella speranza che questa Amministrazione si decidesse a far fronte alle problematiche sottoposte alla Sua attenzione dal nostro sindacato, maggiormente rappresentativo dei lavoratori della Polizia Municipale. Ci vediamo costretti a riaprire il contenzioso, vista la passività, l’inerzia e la refrattarietà dell’Amministrazione piacentina e dei suoi vertici verso i problemi che da troppo tempo ormai affliggono gli operatori di Polizia Municipale. In dicembre poi, il Diccap Sulpl non ha sottoscritto il contratto decentrato integrativo, poiché a nostro avviso il Cdi pre assemblea era uguale, salvo qualche nota integrativa senza valore e strani artifici lessicali, a quello firmato da Cgil-Cisl e Uil, e respinto dai lavoratori. Inutile dire che durante questo lasso di tempo l’intero Corpo, abbandonato a se stesso, è andato avanti per forza d’inerzia e grazie alla buona volontà e al senso del dovere dei suoi componenti. Ma inevitabilmente, da luglio ad oggi, alle vecchie problematiche irrisolte, che non vogliamo rielencare in questa sede, altre e sempre più gravose se ne sono aggiunte. Ovviamente molteplici sono stati i tentativi fatti dal nostro sindacato per affrontarle con chi di dovere, purtroppo tutti tentativi vani, rimasti senza soluzione e spesso senza risposta alcuna. Non ultimo per importanza, ma solo in ordine di tempo, la missiva indirizzata al sindaco di Piacenza Paolo Dosi, in cui la Segreteria Provinciale Diccap Sulpl chiedeva un incontro urgentissimo, richiesto all’unanimità dai lavoratori della Polizia Municipale che 23 marzo scorso avevano partecipato alla nostra assemblea. Ad oggi, anche questa richiesta è rimasta inascoltata. Nella lettera, in qualità di assessore della Polizia Municipale, il sindaco veniva reso edotto ed interpellato in merito a questioni (non di natura organizzativa, di competenza del comandante) sopraggiunte, su cui i lavoratori chiedevano delucidazioni».

Il sindacato elenca poi quali sono le questioni: «Chiarimenti in merito ai festivi e festivi infrasettimanali in quanto, agli atti risulta che a parte il “sentito dire” dall’ufficio organizzazione del personale, nulla di scritto è pervenuto relativamente all’art. 24 c.2 del CCNL del 14.09.2000, se non una unilaterale interpretazione orale dello stesso (negazione del riposo compensativo per il festivo infrasettimanale lavorato), priva di supporto normativo e che comporta disparità di trattamento tra i lavoratori, che equivale a negare arbitrariamente un diritto».

«La ridefinizione degli standard della Polizza Infortunio per gli operatori della Polizia Municipale: allo stato attuale, in base ai massimali della Polizza stipulata appare evidente che la vita di un operatore di Pm vale molto meno di quella di un qualsiasi Amministratore del Comune di Piacenza. Dal momento che, vista la tipologia di lavoro espletato, il rischio di infortunio per un Agente che opera su strada è esponenziale rispetto a chi opera prevalentemente in luoghi “protetti”, chiediamo un giusto adeguamento dei massimali della polizza e la copertura delle spese mediche».

«La richiesta Commissione Medica di Verifica al fine di effettuare una revisione dei certificati medici: ragionando nell’ottica di dover tutelare tutti i lavoratori e nel rispetto della trasparenza della Pubblica Amministrazione, chiediamo che la commissione medica di verifica effettui una revisione dei certificati, al fine di tutelare sia i lavoratori affetti da patologie conclamate che hanno tutto il diritto di svolgere servizio interno, sia i lavoratori in servizio esterno, che con l’aumento di personale potrebbero essere alleggeriti dalla mole di lavoro quotidiano, distribuendolo in modo più equo e meno gravoso per tutti. Una nuova intesa con la medicina del lavoro servirebbe ad accertare chi sono realmente gli agenti “non idonei al servizio esterno”. Riteniamo che tutti i lavoratori abbiano il medesimo diritto di essere tutelati, per cui il particolare non deve prevaricare e condizionare la collettività, nonché le superiori esigenze del servizio da offrire alla nostra città».

«L'equa distribuzione di turni/servizi e straordinari, in base alla vigente legislazione e al dovere di imparzialità della Pubblica Amministrazione. In particolare, relativamente ai servizi svolti in orario straordinario, si ricorda che in quanto tale, lo stesso non è ne prevedibile, ne programmabile».

«Le missioni: a tutt’oggi ai lavoratori della Polizia Municipale assegnati alle missioni viene impartita la disposizione verbale di non timbrare ne in ingresso, ne in uscita. Ma occorre considerare che l’unico modo per il lavoratore di attestare la presenza in servizio ed essere tutelato in caso di infortunio è il badge, quindi la timbratura».

Conclude la nota sindacale: «La Polizia Municipale di Piacenza continuerà come sempre ha fatto ad  impegnarsi a 360 gradi su tutti i fronti della sicurezza cittadina; tuttavia è ora che i vari amministratori si assumano le responsabilità per le quali sono pagati dai contribuenti e quindi affrontino le emergenze del Corpo che è fatto di lavoratori con una dignità troppe volte calpestata; gli operatori non servono solo per tamponare emergenze reali o per dar lustro alla propria azione amministrativa. Si sente parlare, soprattutto in campagna elettorale di voler restituire alla città tutti i “vigili” imboscati negli uffici, senza precisare che il personale destinato all’attività interna è quasi per buona parte in possesso di certificato medico, siamo perennemente sotto organico, con un’età media di 47,5 anni e priva di un numero sufficiente di ufficiali. Invitiamo gli amministratori a metterci la faccia, come facciamo noi e a fornirci delle soluzioni e a darci delle risposte concrete. Il silenzio non è una risposta, in questo caso».

«Compito del sindaco è anche farsi carico delle problematiche dei suoi lavoratori, che si  definiscono “diversamente impiegati comunali”, e la sua volontà di voler contribuire alla realizzazione del benessere organizzativo dell’Ente e dei suoi dipendenti non può concretizzarsi certo facendo compilare ai dipendenti questionari online anonimi, ma con azioni concrete per il raggiungimento dello stesso. In conclusione, gli operatori chiedono solamente l’applicazione di tutti gli istituti contrattuali previsti, peraltro riconosciuti per intero in tutte le città capoluogo di provincia della regione Emilia Romagna (tra i più significativi la prevenzione salute con esclusione dai servizi notturni del personale che raggiunge una determina fascia di età e l’indennizzo degli infortuni con danno biologico permanente (da 0 al 6% sono esclusi dal rimborso INAIL), indennità di rischio e disagio che valgono 1 euro al giorno ciascuna per ogni giorno effettivamente lavorato, benessere organizzativo che si traduce in 5 minuti aggiuntivi di tolleranza di ingresso e uscita dal lavoro con risparmio da parte dell’amministrazione di eventuali straordinari, la nomina di ufficiali giacenti in graduatorie ancora valide quasi a costo zero, il riconoscimento di un emolumento nel caso di pronta disponibilità del personale), e una riorganizzazione funzionale alle esigenze dei cittadini e del Corpo di Polizia Municipale. Ci riserviamo di rendere edotta la cittadinanza con ogni mezzo a nostra disposizione per far comprendere il senso profondo del malessere del Corpo che non è, evidentemente, solo legato a ragioni di natura economica».

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