«La squadra volante spesso senza auto idonee. I poliziotti devono lavorare sicuri»
Siap: «Non vorremmo mai che qualche collega si facesse davvero male o perdesse la vita perché mancano auto idonee. E la colpa è dello Stato. Finalmente anche a Piacenza, in notevole ritardo, grazie anche ai nostri interventi, arriva una nuova auto che comunque non riuscirà comunque a soddisfare le necessità presenti»
«Oltre al problema sullo scarso numero di operatori volanti, è da tempo che in questura si hanno enormi difficoltà a mettere in campo le volanti con auto idonee a tutela degli operatori di polizia che espletano il servizio, a differenza di alcune città anche limitrofe che da tempo hanno in dotazione le nuove auto. Sembra che Piacenza sia sempre il fanalino di coda. E poi ci si lamenta delle statistiche sulla sicurezza andate in onda a livello nazionale sulla qualità della vita piacentina grazie alle disattenzioni politiche». Si legge in una nota del sindacato Siap.
«Finalmente anche a Piacenza, in notevole ritardo, grazie anche ai nostri interventi, arriva una nuova auto che non riuscirà comunque a soddisfare le necessità che la questura ha bisogno per mettere in condizioni gli operatori di polizia di operare al meglio e in sicurezza in questo periodo dove un vetro blindato potrebbe fare davvero la differenza. La questione potrebbe apparire come quella di un ospedale di questo Paese dei balocchi, dove i malati devono essere curati su un pavimento perché mancano le barelle degli infermieri che potrebbero essere assimilate alle volanti dei poliziotti».
«Non vorremmo mai - continua la nota di Sandro Chiaravalloti - che qualche collega si facesse davvero male o perdesse la vita perché mancano auto idonee. E la colpa è dello Stato. Troppo spesso sono costretto a criticare duramente, esponendomi, sindacalmente e personalmente, al fine di poter, attraverso la critica, far risvegliare istituzioni dormienti che, spesso, riconoscono il problema solo quando avviene il fattaccio in un paese dove la diffamazione troppo spesso invocata è ancora reato quando si critica l'operato delle istituzione spesso permalose. L'insicurezza di questo Paese, si chiama spesso Stato, quello Stato a cui i contribuenti, pagando le tasse, hanno il diritto di ricevere servizi idonei attraverso, ad esempio, i sanitari e le forze di polizia che necessariamente necessitano di mezzi e uomini».
«Terrorismo, mafie, corruzioni, violenze sui bambini, sulle donne e sugli anziani troppo spesso sono combattuti ad armi impari grazie alle miopie politiche governative. In questa situazione, non bisogna dimenticarlo, anche la polizia stradale è rimasta con solo due auto con i colori della polizia, che in, momenti di manutenzione o eventuali guasti, le conseguenze sono quelle di non poter effettuare il servizio».