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Cronaca Via Beverora

«La stima dei cittadini e il sorriso dei miei carabinieri sono il premio più grande»

Dopo tre anni esatti passati alla guida del comando provinciale dell'Arma, il colonnello Corrado Scattaretico lascia Piacenza per Roma: «Servire Piacenza e i suoi cittadini è stato un onore». Al suo posto, da Catania, arriva Michele Piras

Dopo tre anni esatti passati alla guida del comando provinciale dell'Arma, il colonnello Corrado Scattaretico lascia Piacenza per Roma. Andrà a ricoprire il prestigioso incarico di capo ufficio del vicecomandante generale dei carabinieri. «I piacentini forse mi hanno apprezzato più di quanto io abbia realmente fatto. Sto ricevendo testimonianze di affetto e considerazione che a volte mi sembra di non meritare. Mi hanno fatto sentire piacentino a tutti gli effetti. Penso di aver fatto, con molta umiltà, discretamente bene il mio lavoro. Lascio una provincia e dei carabinieri che funzionano, che hanno un metodo di lavoro che consente loro di fare buoni risultati, un sistema che vede in primo luogo come protagonista il cittadino che è il primo interesse da tutelare e lascio un sistema migliore di quello che ho trovato. Il sorriso, la tenacia e la professionilità dei miei uomini mi danno molta soddisfazione e insieme alla stima dei cittadini sono il premio più grande». Lo ha detto ai giornalisti nella giornata del 7 settembre. 

«In un mondo globalizzato - prosegue - non possiamo pensare di essere immuni alla criminalità. Tutti i territori hanno dei problemi, non è tanto importante sapere che ci sono fenomeni criminali di una certa portata, occorre piuttosto concentrarsi su come affrontarli. E in questa realtà vengono attaccati con molta coerenza e sinergia tra tutte le forze di polizia, sotto un coordinamento eccezionale del prefetto Maurizio Falco che ci ha dato un qualcosa in più creando la possibilità di tutelare la sicurezza dei cittadini. Bisogna fare sempre di più, anno dopo anno abbiamo migliorato i nostri risultati operativi e questo significa che si può fare di meglio: lo scopo è non fermarsi mai».

colonnello con bafti-2-2-2Duecentosettanta arresti da inizio anno per un totale di più di novecento in tre anni. Dal 2015 al 2018 il numero è quasi triplicato, mentre più di 600 sono i chili di droga sequestrati dalle tre compagnie. E poi tante le maxi operazioni antidroga e contro i furti, una su tutte Dracula. Nel 2018 si è poi messa definitivamente la parola fine sul brutale omicidio di Betty Ramirez (1999) con la cattura del terzo e ultimo assassino. In quella circostanza in un'intercettazione telefonica i carabinieri di Piacenza vennero definiti i peggiori perché non ti lasciano scampo, sanno anche cosa mangi a cena. «Credo che questa frase racchiuda tutto il senso del nostro lavoro, i carabinieri che indagarono allora promisero giustizia alla famiglia della ragazza. E nel tempo ce l'abbiamo fatta nel 2006, nel 2015 e nel 2018. Chi commette un reato grave prima o poi a Piacenza viene preso», ha proseguito. Individuati all'estero anche Alfonso Filosa e Alket Bafti (aveva sparato ad un uomo in un bar ad Alseno, è stato catturato in Germania). «Sono cold case risolti grazie alla costanza dei miei uomini. Servire Piacenza e i suoi cittadini è stato un onore». Numerosi i fatti degni di nota e risolti negli ultimi tre anni dai carabinieri, ne ricordiamo alcuni: l'assalto armato al Mercatone Uno, la rapina alle Poste di Borgonovo: 100mila euro il bottino, la maxi operazione antidroga Myocastor, 400 chili di hascisc trovati in un furgone a Piacenza Ovest, l'omicidio del ponte di Tuna, il ritrovamento dello scheletro a Borgotrebbia, l'inseguimento e lo schianto di una banda di ladri a Vallera e lo stupro di viale Dante. Quale caso avrebbe voluto risolvere prima di lasciare Piacenza? «Sicuramente il furto del Klimt». Ha concluso.

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