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Cronaca

La Vassalli Remondini compie un anno, De Micheli: «Importante rafforzare il rapporto fra pubblico e privato»

Salute, benessere, alimentazione, servizi socio-sanitari innovativi: questi i temi principali del convegno "Benessere e longevità" organizzato dal Consorzio Arda con il patrocinio del Comune di Castell’Arquato, per festeggiare il primo anno della Vassalli Remondini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

Salute, benessere, alimentazione, servizi socio-sanitari innovativi, questi i temi principali del convegno "Benessere e longevità" organizzato dal Consorzio Arda (composto dalle cooperative Proges, Gesin, Indaco e dalle imprese Edil Luretta e Cella), con il patrocinio del Comune di Castell’Arquato, per festeggiare il primo anno della Vassalli Remondini, la Casa residenza per anziani più moderna e innovativa mai realizzata in Regione.

Presente al convegno anche Paola De Micheli, sottosegretario all’Economia che a proposito dell’esperienza della Vassallii Remondini nel rapporto fra pubblico e privato ha dichiarato: «Il sistema di wellfare del nostro paese ha bisogno di essere ripensato, se vogliamo mantenere il livello di qualità che abbiamo in Europa. Il privato sociale, il no profit, con la loro esperienza, rappresentano oggi la punta d’innovazione del sistema. Non disperdere queste esperienze e, anzi, rafforzare il rapporto fra pubblico e privato è oggi imprescindibile. Ma attenzione, questo rapporto non deve essere basato su criteri meramente economici, ma deve puntare a un modello di sviluppo complessivo, anche sociale, che garantisca qualità diffusa per tutti».

Antonio Costantino, presidente del gruppo Gesin Proges, intervenuto al convegno ha affermato: «Oggi per noi è un giorno importante. Quello che festeggiamo non è solo il primo anno di vita della Vassalli Remondini ma l’esito di 20 anni di esperienza di Proges nell’assistenza alla persona. In tutti questi anni abbiamo lavorato per essere non più fornitori ma partner dell’ente pubblico. Abbiamo dato il nostro contributo per salvaguardare il livello di wellfare raggiunto e oggi finalmente è la legge che ci riconosce quali interlocutori privilegiati della PA. Questa struttura è già oggi l’esempio concreto di quello che possiamo fare insieme, per rispondere meglio ai bisogni delle persone».

L’edificio che ospita a Vassalli Remondini è progettato secondo i più avanzati standard di qualità, accessibilità, sicurezza e dotato di tutti i confort. È stata la prima Casa residenza per anziani costruita in Emilia-Romagna nel pieno rispetto degli standard strutturali e organizzativi stabiliti nel 2010 in materia di accreditamento. Ivano Rocchetta, sindaco di Castell’Arquato, ha spiegato durante il seminario: «La mia soddisfazione maggiore sono i complimenti disinteressati dei parenti dei nostri ospiti e le visite alla struttura di molti amministratori dell’Emilia –Romagna».

La struttura offre 75 posti letto (oggi tutti occupati), 4 appartamenti protetti per persone o coppie con un buon livello di autosufficienza (di cui 3 occupati) e l’adiacente comunità alloggio che attualmente ospita 20 persone. Attualmente alla Vassalli Remondini lavorano oltre 70 persone.

Al seminario sono intervenuti inoltre Vincenzo Pincolini, preparatore atletico Figc, Daniela Pignatti, medico, autore del volume "Scegliere il proprio futuro", Marco Ravarani, medico di struttura e Lino Bartolini, geriatra, Rossana Ferrante direttrice del Distretto sanitario di Levante.

La scheda:

Dimensioni: 4.300 m²

Area verde circostante 8.200 m²

Posti letto: 75

Camere: 22 doppie, 31 singole

La nuova residenza protetta Vassalli Remondini realizzata dal Consorzio Arda, attraverso un project financing per la progettazione, costruzione e gestione della durata di 30 anni, ha richiesto un investimento complessivo di 7 milioni di euro, a cui il Consorzio, composto dalle cooperative Proges, Gesin, Indaco e dalle imprese Edil Luretta e Cella srl, ha contribuito con oltre 3,8 milioni di euro.

È progettata per ospitare e assistere, temporaneamente o permanentemente, sia anziani autosufficienti sia anziani non autosufficienti che necessitano di elevati bisogni assistenziali e sanitari, erogando diversi servizi: accoglienza famigliare, assistenza medica, riabilitativa ed infermieristica, attività di recupero o di mantenimento, attività di socializzazione e di svago.

Il 40% dei posti sono in camera singola. Sono stati realizzati anche 4 alloggi protetti, studiati ad hoc per persone o coppie in grado di mantenere un buon livello di autosufficienza, a cui tuttavia è necessario garantire prossimità di cura e di sorveglianza, in una logica di social housing.

Le scelte progettuali hanno tenuto conto delle diverse esigenze riguardanti persone con deficit e disabilità fisiche e sensoriali, facendo particolare attenzione alle componenti d’arredo ed alle più innovative soluzioni tecnologiche.

La struttura si sviluppa su un edificio mono piano, che garantisce piena accessibilità sia dall’esterno che tra gli spazi interni, suddivisi in un blocco centrale di servizi collettivi dal quale si diramano le tre diverse ali della residenza. Da ogni camera vi è la possibilità di accedere al giardino dove gli anziani possono passeggiare o riposare sotto i gazebo, mentre il particolare orto “in vasca”  è stato realizzato perché sia accessibile da tutti gli ospiti.

Costruita seguendo i più moderni criteri di efficienza energetica e utilizzo di fonti rinnovabili, sono presenti nella struttura sia un gruppo termico modulare a condensazione, sia un impianto solare per la produzione di acqua calda, oltre all’impianto fotovoltaico collocato sulla copertura dell’edificio.

Per assicurare il benessere degli ospiti è stato installato anche un impianto di climatizzazione degli ambienti ed un impianto di ventilazione meccanica controllata a recupero di calore che garantisce  l’opportuno rinnovo dell’aria in tutte le zone della struttura.

L’impianto di riscaldamento della zona residenziale è erogato attraverso un sistema a pavimento, che,  eliminando i radiatori e vista la scarsa mobilità degli ospiti non autosufficienti, è stato ritenuto più idoneo sotto il profilo della sicurezza. Analoga cura è stata dedicata all'acustica, con uso di materiali fonoassorbenti ad alto rendimento.

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