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Leroy Merlin, Usb blocca i tir al Logistic Park: tensione con le forze dell'ordine

Tensione al Logistic Park di Castelsangiovanni tra forze dell'ordine e operai iscritti al sindacato Usb. Per tutta la mattinata del 9 maggio sono stati bloccati i tir in uscita. "A scatenare l'ennesimo presidio e blocco il licenziamento - fa sapere il sindacato - di tre lavoratori iscritti che il 4 maggio hanno occupato la direzione di Leroy Merlin di Rozzano nel Milanese"

Tensione al Logistic Park di Castelsangiovanni tra forze dell'ordine e operai iscritti al sindacato Usb. Per tutta la mattinata del 9 maggio sono stati bloccati i tir in uscita: il sindacato da settimane si batte contro "la condotta non corretta - a detta loro - dell'azienda Leroy Merlin e dellle cooperative subappaltanti". Lunghissime le code di mezzi pesanti che hanno bloccato la circolazione nei pressi del maxi parco logistico, accanto all'autostrada. Schierati decine di poliziotti del reparto mobile insieme alla Digos, ai carabinieri e alla polizia stradale. "I manifestanti - spiega il sindacato - chiedono buste paga e contratti regolari, la fine del caporalato, il reintegro dei colleghi licenziati, la stabilizzazione di tutti i lavoratori a tempo determinato, un giusto inquadramento professionale da parte delle cooperative che gestiscono il lavoro per Leroy Merlin. Vogliono un lavoro regolare, non come quello che viene praticato dalle cooperative spurie di cui si servono le multinazionali. Si tratta di una vertenza dura, lunga, molto ruvida che però non ha piegato la resistenza dei facchini e delle loro famiglie. Il bello deve ancora venire". Alle 15 si dovrebbe tenere un incontro in prefettura al quale perteciperanno alcuni delegati di Usb e la Ceva.

"A scatenare l'ennesimo presidio e blocco il licenziamento - fa sapere il sindacato - di tre lavoratori iscritti che il 4 maggio hanno occupato la direzione di Leroy Merlin di Rozzano nel Milanese". "In queste ultime settimane anche i lavoratori che hanno aderito agli scioperi proclamati nel magazzino dove Leroy Merlin deposita i propri prodotti (Castelsangiovanni a Piacenza) sono stati sospesi con motivazioni e procedure illegittime contrastanti con la norma  vigente ed il dettato Costituzionale. Oltre a ciò sono decine le contestazioni disciplinari assolutamente gratuite che rappresentano la cifra di un clima di discriminazione sindacale e intimidazione.  Tali comportamenti, tuttavia, rafforzano la determinazione dei lavoratori ed incrementano il livello di conflittualità. Vorremmo fossero chiare le ragioni che sono alla base di questa situazione". Si legge in una nota ufficiale del sindacato.

"Il motivo principale di queste lotte - proseguono Roberto Montanari e Riad Zigdane - risiede nella scoperta che le cooperative subappaltanti hanno ripetutamente cambiato partita Iva senza darne comunicazione agli interessati e senza far sottoscrivere nuovi contratti di lavoro. In questi cambi risultano molto opache le sorti di Tfr, contributi, insomma degli istituti economici e normativi che i contratti prevedono. I 'ricollocamenti' hanno pure fatto registrare riassunzioni ad un livello inferiore a quello precedentemente assegnato. Trentuno (31) lavoratori hanno ricevuto nel novembre 2017 il contratto a tempo indeterminato, vedendolo "scomparire" dopo due sole ore. Grazie alla mediazione del Prefetto di Piacenza sono stati stipulati accordi sindacali che prevedevano un calendario di stabilizzazione di questi 31; accordi più volte disattesi sino al non rinnovo di tre di questi lavoratori avvenuto in data 30 aprile del corrente anno".

"Risulta chiaro - proseguono - che il comportamento delle cooperative subappaltanti non favorisce una soluzione dei problemi, altrettanto il riconoscimento che il consorzio Premium Net fa di queste aberrazioni, definendole 'anomalie' dovute all'inadeguatezza di 'collaboratori esterni' poi licenziati, non rende credibile una seria volontà di ripristinare corrette condizioni di lavoro. Ci rivolgiamo pertanto a Ceva perché si assuma la responsabilità di riportare il magazzino di Castelsangiovanni ad un clima di normalità. Una normalità che prevede anche il confronto con Usb, l'organizzazione sindacale che ha scoperto le 'anomalie' e vuol vedere rispettati i diritti dei lavoratori. Vi chiediamo un incontro, vi chiediamo di discutere civilmente ed in modo normale come si fa in uno stato democratico. Vi chiediamo la normalità della democrazia, noi siamo pronti.

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