«Leso il diritto di difesa». Avvocati in sciopero dal 17 al 21 settembre

Gli avvocati incroceranno le braccia dal 17 al 21 settembre. A solo un giorno dalla riapertura dei Tribunali, i penalisti italiani scenderanno in campo contro il Governo e la volontà di utilizzare il regolamento del Dpr (Decreto del presidente della Repubblica) varato in agosto, quello sul riordino degli ordini professionali. Le toghe non ci stanno a fare di tutta l’erba un fascio e chiedono a gran voce che siano considerate le specificità di una professione, la loro, tutelata dalla Costituzione «che prevede il diritto alla difesa. Un diritto che la Corte costituzionale ha anche riconosciuto come diritto umano» sottolinea Andrea Perini, presidente della Camera penale piacentina. Dunque, avvocati contro il Governo, reo «di non considerare il percorso parlamentare - continua Perini – e il disegno di legge già approvato in Senato. Noi non protestiamo per l’abolizione delle tariffe, ma per la lesione del diritto di difesa: non è democratico il modo in cui il Governo ha agito». Perini attacca anche la mancata separazione delle carriere dei magistrati «che non attua il principio costituzionale della terzietà del giudice, previsto dall’articolo 111 della Carta. Il giudice deve essere indipendente e deve essere equidistante dalla pubblica accusa e dalla difesa. Non solo, deve anche apparire estraneo alle parti».

Sul criticato Dpr, interviene anche Graziella Mingardi, presidente dell’Ordine degli avvocati di Piacenza. «E’ vergognoso - sostiene – il voler togliere il potere disciplinare agli ordini e affidarlo a un nuovo organismo che non comprende consiglieri, ma iscritti all’albo». Il Dpr, all’articolo 8, prevede che i poteri disciplinari siano tolti agli ordini professionali. Per gli avvocati, il nuovo organo sarà composto di 15 persone, nominate dal presidente del Tribunale su indicazione degli ordini. «Il motivo - afferma la battagliera presidente – è che il Governo pensa che gli organi disciplinari siano di parte. Ci sono ordini, al Sud, dove non si fanno procedimenti da cinque anni, ma a Piacenza le azioni dell’Ordine contro gli avvocati ci sono, eccome».