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Cronaca

Luigi Madreperla riconfermato presidente del Gruppo Archeologico Val Nure

Luigi Madreperla riconfermato presidente del Gruppo Archeologico Val Nure che negli anni ha portato alla luce numerosissimi reperti antichi

L'affioramento in un campo arato nei dintorni di Pontedellolio di diversi frammenti di coppi e vasellame tra i quali un sottile coccio di vaso in terracotta di colore scuro, dalle dimensioni di circa cinque centimetri recante in rilievo un motivo tondeggiante, ha portato un gruppo di appassionati d’archeologia, l'idea di costituire un’associazione con logo sociale l'immagine del frammento di vaso che risaliva sicuramente all’epoca romana. E’ nato così, nel 1999, il Gruppo Archeologico Valnure (G.A.V.N.) con la “mission individuare, accertare, proteggere e valorizzare il patrimonio culturale, archeologico e storico del territorio della valle”. Nei giorni scorsi il sodalizio ha rinnovato le cariche sociali confermando presidente Luigi Madreperla.

Il primo scavo – ricorda Madreperla – lo abbiamo eseguito a Carmiano sul convincimento che dal terreno potessero riemergere alcune strutture sepolcrali romane, in realtà trovammo i resti di un muretto inerente ad un abitato, ma questa nostra prima esperienza  ci servì per mettere a punto un collaudato metodo di lavoro.

Tra i programmi in corso di stesura, nuovi incontri con le scuole per coinvolgere i ragazzi all’importanza del recupero e della salvaguardia delle proprie radici e per allenare gli occhi dei più giovani al riconoscimento di oggetti e materiali antichi e opera di sensibilizzazione dei proprietari conduttori di terreni agricoli sulla opportunità di segnalare qualsiasi  ritrovamento. Purtroppo molti reperti vanno perduti perché vengono sottovalutati o per paura dei vincoli della Soprintendenza dei Beni Archeologici. E’ bene specificare che in caso di ritrovamento normalmente si procede alla bonifica dell’area con asportazione dei reperti senza alcun rischio di esproprio dei terreni.

Lavorando d’intesa con la Soprintendenza il G.A.V.N.  ha portato alla luce frammenti e oggetti usati dai nostri lontani antenati lungo l’intera vallata (da Carmiano a Bettola, da San Giorgio a Podenzano, da Pontedellolio a Ferriere) e delineate anche strutture medievali, come sui monti di Groppallo, dove “ il Gruppo” ha individuato un’antica officina medievale per la lavorazione di perline in steatite. Qui, in seguito, l’archeologo Angelo Ghiretti ha rinvenuto esemplare della prima moneta coniata dalla Zecca di Piacenza, una rarità che ora è depositata al Museo archeologico di Palazzo Farnese.

Al G.A.V.N.  si deve anche la bella mostra sulla Storia del popolamento antico di Vigolzone tra l’età del ferro e il periodo longobardo e il volume “Alle origini di Vicus Ussoni”, presente tra le recensioni del nostro  Blog “Libri Piacentini” (https://www.ilpiacenza.it/blog/libri/libri-piacentini-alle-origini-di-vicus-ussoni.html)
 

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