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Cronaca

«Multare i clienti delle prostitute è uno strumento efficace»

Ramonda (Comunità Papa Giovanni XXIII): «Pieno appoggio e ringraziamento al sindaco Dosi, e all'assessore al Welfare Stefano Cugini, per il recente provvedimento contro la prostituzione, che riconosce le donne come vittime di sfruttamento e tratta»

«Intendo esprimere il nostro pieno appoggio e ringraziamento al sindaco di Piacenza Paolo Dosi, e all'assessore al Welfare Stefano Cugini, per il recente provvedimento contro la prostituzione, che riconosce le donne come vittime di sfruttamento e tratta»: Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, commenta la decisione del Comune di Piacenza di modificare il regolamento di polizia urbana che sanziona i clienti delle donne che si prostituiscono: la giunta comunale nei giorni scorsi aveva deciso di togliere la multa di 500 euro che era prevista per le vittime, lasciando quella di 500 euro comminata ai clienti. «Quello adottato è uno strumento efficace. La prostituzione viola la dignità e i diritti umani – spiega Ramonda - e i clienti sono complici della riduzione in schiavitù e dello sfruttamento di persone vulnerabili. Con il loro comportamento i clienti, maschi, sfruttano la condizione di vulnerabilità delle prostitute, donne, spesso ragazzine minorenni, che fuggono dai loro paesi con la speranza di una vita migliore. Speranza che viene rubata dagli sfruttatori e dai clienti: entrambi sono responsabili di questa schiavitù moderna». La Comunità Papa Giovanni XXIII ha lanciato negli scorsi mesi la campagna Questo è il mio corpo. Propone azioni per chiedere al parlamento e al governo italiani una legge che sanzioni il cliente, sulla scia del modello nordico adottato in Svezia, Norvegia, Islanda, Francia, e auspicato dall’Unione Europea. 

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