rotate-mobile
Cronaca Centro Storico / Piazza dei Cavalli

Finti residenti a Piacenza per truffare l'assicurazione: 43 a processo

Sono 43 le persone rinviate a giudizio per tuffa e falsità materiale al termine di una maxi indagine che la polizia municipale di Piacenza ha condotto nell'ultimo anno, smascherando una ben articolata truffa ai danni di una nota assicurazione. Tra loro anche un piacentino di 38 anni

Sono 43 le persone rinviate a giudizio per tuffa e falsità materiale al termine di una maxi indagine che la polizia municipale di Piacenza ha condotto nell’ultimo anno, smascherando una ben articolata truffa ai danni di una nota assicurazione. Imputati nel procedimento sono anche un assicuratore piacentino di 38 anni, responsabile di una sub agenzia di Piacenza, un napoletano di 41 anni che attualmente si trova in carcere a Parma per rapina, e un marocchino di 34 anni che è di fatto irreperibile. Oltre a loro, sono stati rinviati a giudizio dal gip altre 40 persone, gran parte clienti della nota compagnia assicurativa che, all’insaputa della società di assicurazioni stessa, erano parte - come clienti - di una truffa quantificata in circa 200 mila euro. Si tratta di normali cittadini residenti tra Napoli e provincia, che per poter risparmiare sensibilmente sul premio assicurativo avevano fatto figurare di essere residenti a Piacenza. A livello di rischio assicurativo, infatti, la differenza tra la nostra città e quella partenopea è notevole, e questo permetteva di arrivare a risparmiare fino a oltre 2mila euro su ogni polizza che veniva stipulata.

Secondo gli agenti del Nucleo di polizia giudiziaria di via Rogerio, gli ideatori di tutto erano stati il marocchino e il napoletano. Il primo, avendo lavorato effettivamente in passato come agente assicurativo, conosceva bene l’ambiente e le procedure, e insieme al napoletano procacciava nuovi clienti nel capoluogo campano. Offrivano ai clienti la possibilità di risparmiare notevolmente sull’assicurazione dell’auto o del motorino, occupandosi di falsificare tutta la documentazione, in particolare il certificato di residenza e quello di assegnazione della classe di merito. Quindi i clienti napoletani diventavano automaticamente dei piacentini assegnatari della classe 1 di rischio, la più bassa. E il gioco era fatto.

Anche il ruolo dell’assicuratore 38enne piacentino non era di poco conto: «Riceveva tutta la documentazione falsa e non si faceva troppi scrupoli nel controllarla, altrimenti si sarebbe accorto che quelle carte non erano regolari». E così venivano emessi i regolari tagliandi assicurativi. Se ne è invece accorta un’impiegata della sub agenzia piacentina, che prima avrebbe segnalato quelle stranezze al suo responsabile - il 38enne appunto - ma non ricevendo attenzione (anzi a suo dire sarebbe stata pure ripresa per averlo fatto notare) si è rivolta direttamente alla direzione generale della compagnia assicurativa che ha presentato un esposto direttamente in Procura della Repubblica a Piacenza, permettendo agli agenti della municipale di iniziare l’indagine con il coordinamento del pm Antonio Colonna. 

Sono state 81 le polizze risultate stipulate con documenti falsi, tutte immediatamente annullate. Tra i 71 indagati, alla fine una trentina di loro sono riusciti a dimostrare la buona fede al momento della stipulazione, mentre gli altri sono stati tutti rinviati a giudizio.
Nell’indagine, durata molti mesi, si è rivelata determinante la consulenza dell’esperto nel falso documentale di via Rogerio che - grazie alla tecnologia e a controlli incrociati con le banche dati - ha smascherato tutte falsità contenute in quelle carte.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Finti residenti a Piacenza per truffare l'assicurazione: 43 a processo

IlPiacenza è in caricamento