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Cronaca

Negozi avvertiti prima dei controlli della Camera di commercio, chiesti due anni

In tribunale il processo che vede imputati un ex ispettore metrico dell'Ente camerale, e un tecnico che opera sempre nel campo delle tarature di precisione. L'inchiesta che ha portato al processo era cominciata nel 2010. Il primo era accusato di rivelazione di segreti di ufficio, furto, accesso abusivo a sistema informatico. Il secondo, invece, deve rispondere del fatto di aver utilizzato i dati illeciti procuratigli dall'altro

Il pm ha chiesto la condanna a due anni di reclusione per entrambi gli imputati, mentre la parte civile ha chiesto 127mila euro di risarcimento e altri 60mila per danni di immagine. I difensori dei due imputati, invece, hanno chiesto l’assoluzione. Il collegio giudicante ha rinviato l’udienza per eventuali repliche e per la lettura della sentenza alla fine di novembre.

Si è conclusa così l'udienza del processo che vede imputati un ex ispettore metrico dell’Ente camerale, e un tecnico che opera sempre nel campo delle tarature di precisione.  L’inchiesta che ha portato al processo era cominciata nel 2010. Il primo era accusato di rivelazione di segreti di ufficio, furto, accesso abusivo a sistema informatico. Il secondo, invece, deve rispondere del fatto di aver utilizzato i dati illeciti procuratigli dall’altro. Quest’ultimo, secondo il pm Emilio Pisante, aveva intercettato e rivelato l’elenco dei controlli ai pesi e alle misure della Camera di commercio, in un periodo in cui era sospeso dal servizio.

L’Ente economico si era accorto che qualcosa non andava e aveva avvertito i carabinieri. L'indagine era scattata dopo una segnalazione arrivata da commercianti che erano stati contattati dal tecnico. Quest’ultimo aveva rivelato loro di conoscere in anticipo i nomi dei negozi che avrebbero subito un controllo. Un espediente per offrire così la propria opera in tempo e sistemare gli strumenti di pesatura. Alcuni commercianti, però, avevano segnalato questo fatto alla Camera di commercio, che si era poi attivata.

Mauro Pontini, avvocato difensore dell’ex ispettore, ne ha chiesto l’assoluzione e si è associato al pm Pisante, il quale aveva chiesto al Collegio, presieduto da Italo Ghitti (a latere Elena Stoppini e Maurizio Boselli) di derubricare il reato di furto aggravato in furto semplice. Per altri reati, inoltre, il legale ha chiesto di non doversi procedere perché mancava la querela.

Assoluzione chiesta anche per l’altro imputato da parte del suo difensore, l’avvocato Silvio Brega. Il professionista avrebbe operato come tale, non essendo né dipendente della Camera di commercio né incaricato di pubblico servizio, offrendo i propri servizi. Inoltre, secondo Brega la pena richiesta dall’accusa è sproporzionata perché se per l’altro imputato che aveva tre reati sono stati chiesti due anni, questo è accusato solo di uno.

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