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Cronaca Strada delle Novate

«Nel carcere delle Novate una organizzazione discutibile. Chiediamo interventi»

Rappresentanti del Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria insieme al senatore Stefano Borghesi (Lega) hanno effettuato un sopralluogo per verificare le condizioni lavorative degli agenti

Una delegazione del Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria formata dal segretario nazionale Antonio Fellone insieme al segretario regionale Fabio Randzzo e al segretario provinciale Luciano Sciorio, ha condotto una visita al carcere delle Novate di Piacenza per constatare le condizioni logistiche e lavorative del personale. Insieme a loro anche il senatore Stefano Borghesi, presidente della prima Commissione Senato Affari Costituzionali. 

«Durante la visita - spiega Fabio Randazzo - abbiamo notato un evidente malumore tra il personale, per i carichi di lavoro eccessivi e le turnazioni massacranti, nonché le condizioni oggettive che da tempo afferiscono l'organizzazione del lavoro. Inoltre, in un primo impatto con l'istituto piacentino, è apparsa una discutibile organizzazione generale che sicuramente non giova per tutti coloro che espletano il loro mandato istituzionale in un ambiente storicamente precario sotto diversi profili e con una presenza cospicua di detenuti stranieri che costantemente pongono in essere eventi critici».

«Alcune postazioni di servizio - sottolinea il segretario regionale - si presentavano in uno stato igienico-sanitario degno di ogni attenzione ed intervento, con ulteriori criticità strutturali già più volte denunciate dal nostro sindacato. Nel padiglione vecchio viene effettuata la “vigilanza dinamica" con una confusione che genera difficoltà gestionali, mentre nel padiglione nuovo la vigilanza viene espletata con problematiche tecniche riconducibili ai cancelli automatici. Inoltre - continua Randazzo - i poliziotti penitenziari recriminavano la mancanza di uniformi idonee (in quanto buona parte in stato di usura), e questo appare inaccettabile per l'immagine di un Corpo dello Stato». 

«Ora auspichiamo - conclude - che l’amministrazione centrale e periferica attivi ogni utile intervento riparativo e migliorativo per assicurare serenità e condizioni ottimali per il beneficio di tutta la collettività penitenziaria. Come rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori saremo pronti a rivendicare ogni azione a tutela e difesa, in mancanza di opportuni e seri interessamenti al riguardo». 

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