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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

«Nessuno si deve sentire padrone della propria via o del proprio quartiere: siamo noi lo Stato»

Poliziotti aggrediti, accerchiati e minacciati al Peep durante l'arresto di un uomo che aveva ferito una barista cinese. Il ringraziamento del questore Pietro Ostuni e del prefetto Maurizio Falco: «A Piacenza non devono esistere zone franche. Grazie per quello che fate»

«Quando intervenite voi arriva la democrazia per ristabilire un ordine, non c'è un abuso ma lo Stato che voi rappresentate. Grazie per quello che avete fatto con freddezza, determinazione e professionalità». Lo ha detto il prefetto Maurizio Falco ai poliziotti delle volanti che il 10 giugno al Peep hanno arrestato l'aggressore della barista cinese del bar Atlantic in via Marinai d'Italia. Durante la fasi concitate dell'arresto sono stati aggrediti, insultati e minacciati da alcune persone che li hanno ostacolati in più riprese. L'aggressore, un 30enne marocchino con alle spalle diversi precedenti penali  e noto nel quartiere per i suoi atteggiamenti violenti e prepotenti, ha opposto resistenza agli agenti tanto che uno è rimasto ferito ad un piede. E' stato arrestato per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e ora si trova in carcere, nel frattempo il questore gli ha revocato il permesso di soggiorno per motivi famigliari, il che vuol dire che sarà rimpatriato al più presto. «A Piacenza queste cose non devono accadere e ci siamo trovati davanti ad un contesto che non riconosce la democrazia. Sappiate lo Stato è sempre dalla vostra parte», ha ribadito il prefetto. «Le zone franche non devono esistere, noi andiamo dove vogliamo e quando vogliamo. Nessuno si deve sentire padrone della propria via o del proprio quartiere: siamo noi lo Stato. Non esiste che si metta le mani addosso a un operatore della forze dell'ordine», ha dichiarato il questore Pietro Ostuni. «In situazioni come quella del Peep è facile perdere il controllo  - continua - e invece non è successo perché i ragazzi sono preparati. Abbiamo deciso di revocare il suo permesso perché chi viola in maniera così pesante le norme non ha il diritto di stare sul suolo italiano. Stiamo identificando anche gli altri attori che hanno preso parte in maniera attiva e negativa in quel contesto».

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