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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

«Non accetteremo nuovi profughi fin quando ogni città non avrà fatto la sua parte»

In prefettura il punto sulla situazione della sicurezza a Piacenza e provincia. Il Prefetto: «Nessuna infiltrazione malavitosa da noi. Allarme terrorismo? Abbiamo innalzato la soglia di attenzione». Calano anche i furti

«Per ora a Piacenza non arriveranno nuovi profughi. La prefettura infatti si è opposta all’invio di nuovi rifugiati perché prima è giusto che le altre città dell’Emilia Romagna li accolgano secondo gli impegni presi e secondo la quota stabilita per ciascuna provincia». Lo ha detto con chiarezza il prefetto Anna Palombi incontrando la stampa piacentina al palazzo del Governo di via San Giovanni, per fare il punto sulla questione sicurezza a Piacenza.

Insieme a lei c’erano anche i vertici locali della questura, dei carabinieri e della Guardia di finanza. La questione dei profughi è, tra le tante, una di quelle che sta maggiormente a cuore alla prefettura, che in queste ore ha fatto ben capire a Bologna che non accoglieremo nessuno dei 100 nuovi stranieri sbarcati di recente al Sud e destinati a essere “spalmati” sulle province emiliano romagnole.

«Ogni città - ha spiegato il prefetto - ha una propria quota prestabilita, un numero limite di profughi da accogliere. A Piacenza siamo già a 206 ospiti, ovvero ben 7 unità oltre quanto stabilito, mentre ci sono altre città della regione che questo limite prestabilito non lo hanno ancora raggiunto. Quindi riteniamo giusto e doveroso che, prima di effettuare nuove accoglienze a Piacenza, anche le altre province tengano fede agli impegni e raggiungano la propria quota. Poi si vedrà».

Il prefetto, commentando i dati sull’andamento della sicurezza a Piacenza e provincia, ha poi sottolineato come i furti in generale siano in lieve calo sia in città che in provincia: nello specifico, però, a Piacenza i furti in appartamento diminuiscono di poco (622 nel 2014 contro i 631 del 2013) mentre aumentano in provincia (1720 nel 2014 contro i 1675 del 2013).
Calate drasticamente le rapine in banca in provincia: nel 2013 erano state 15, nel 2014 sono state solamente 4. Idem in città: 2 rapine in banca nel 2014 contro le 8 del 2013. «A Piacenza stiamo lavorando molto sulla sicurezza: di recente, ad esempio, abbiamo sottoscritto il protocollo d’intesa con gli istituti di vigilanza affinché diano una mano importante alla frode dell’ordine nel controllo del territorio. Però è necessario che anche i cittadini facciano sempre di più la loro parte, installando sistemi anti intrusione nelle loro abitazioni e, soprattutto, coltivando quello spirito di “controllo di vicinato”».

Terrorismo. E' confermato che anche a Piacenza il livello di attenzione è stato sensibilmente alzato dopo i recenti fatti di Parigi: «Ci sono obbiettivi sensibili - istituzioni, chiese, redazioni di giornali, sedi di partito - che sono costantemente monitorati dal nostro personale» ha confermato il questore Calogero Germanà, spiegando che la questura di Piacenza può contare sempre più spesso sull’aiuto dei reparti di prevenzione del crimine della polizia che, ciclicamente, arrivano da Reggio Emilia a dare man forte alle volanti. Rafforzata anche la vigilanza anche al quartiere Roma».

Riguardo alla criminalità organizzata, prefetto e forze dell’ordine smentiscono una presenza ramificata e infiltrata nel tessuto locale: «Un plauso va alla recente operazione contro la ’ndrangheta che ha coinvolto anche Castelvetro, ma il radicamento della criminalità organizzata in un territorio è ben altra cosa. Ad esempio: grazie ai protocolli per evitare infiltrazioni mafiose negli appalti che sottoscriviamo con i comuni della provincia, a Castelvetro non ci risulta alcuna infiltrazione mafiosa nelle opere pubbliche».
 

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