rotate-mobile
Cronaca

«Non è responsabile di quella morte, l’accusa è nulla»

Ciclista travolto in viale Dante. La difesa del camionista: l’anziano finì con la bici contro il mezzo pesante che andava a 18 chilometri all’ora e l’autista non è mai stato multato per alcuna infrazione

Ha chiesto la nullità del capo di imputazione, perché la responsabilità sarebbe stata del ciclista, poi deceduto, nel caso il giudice decidesse diversamente, l’avvocato ha chiesto il rito abbreviato che dovrà essere accompagnato da una perizia cinematica. Il giudice per l’udienza preliminare, Stefania Di Rienzo, si è riservata la decisione. Sono le richieste di Sara Botti, avvocato difensore del 59enne Josè Vidal, l’ecuadoriano accusato di omicidio stradale nei confronti di Franco Villa, il 76enne morto sotto le ruote del camion guidato dall’immigrato il 19 gennaio, all’incrocio tra via Damiani e viale Dante. Ieri, 20 settembre, si è svolta l’udienza per la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Emilio Pisante. Secondo la difesa, nel capo di imputazione la collisione tra la bicicletta e la ruota anteriore del camion è avvenuta perché il ciclista non avrebbe dato la precedenza al mezzo pesante. Inoltre, una perizia ha stabilito come il camion viaggiasse a una velocità di 18 chilometri all’ora. L’avvocato sottolinea, infine, come il camionista non sia mai stata sanzionato per alcun illecito del codice della strada. Di conseguenza, per la difesa, non sussiste il reato di omicidio stradale. Nell’udienza di ieri non c’è stata alcuna costituzione di parte civile dei famigliari dell’anziano. Il semaforo all’incrocio - che tante polemiche aveva scatenato anche in Consiglio comunale - al momento dell'incidente era acceso: in quell’ora, erano le 14, è attivo per agevolare l'uscita degli studenti dai vicini istituti scolastici.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Non è responsabile di quella morte, l’accusa è nulla»

IlPiacenza è in caricamento