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Cronaca

«Non fatevi piercing e tatuaggi dagli abusivi, le conseguenze possono essere gravissime»

Michele Turco, titolare dello studio "Da Cosa Nasce Cosa" di Piacenza, lancia un appello ai giovani che scelgono di farsi un tatuaggio o un piercing da un amico o un abusivo in zone non adatte a questo lavoro e non sterili. «I genitori dovrebbero avvicinare i figli agli studi autorizzati per evitare che si facciano del male da soli»

Sta dilagando il fenomeno del piercing fai da te. Si possono trovare, infatti, numerosi tutorial sul web che forniscono precise istruzioni per realizzare un piercing o un tatuaggio. Inoltre le attrezzature necessarie per effettuare questo tipo di operazioni sono acquistabili su Internet e spesso nelle farmacie. Michele Turco, tatuatore piacentino di lunga esperienza e famoso in tutto il mondo, titolare dello studio “Da Cosa Nasce Cosa” di via Cittadella, descrive il fenomeno che di recente sembra si stia espandendo: «Entrano in studio dicendo che hanno comprato l’ago a canula per fare il piercing  e vengono da noi per comprare solamente il gioiello. Noi non glielo vendiamo assolutamente, vogliamo evitare questo fenomeno». 

In negozio i giovani non entrano solamente per comprare i piercing, ma spesso si presentano perché sorgono problemi di salute dopo un buco fatto in casa: solitamente insorgono infezioni nelle zone circostanti al buco e chiedono aiuto ai ragazzi dello studio. Spiega Vanessa, la piercer dello studio: «Fare questo lavoro richiede una lunga preparazione, una formazione specifica anche sanitaria e una conoscenza degli strumenti e soprattutto dei procedimenti di sterilizzazione. Realizzarli in luoghi non appropriati e con strumenti non adatti è realmente pericoloso: specialmente il viso è molto delicato, nella guancia ad esempio sono presenti vasi sanguigni importantissimi». Oltre a varie infezioni - dicono i due esperti - si rischia addirittura una ben più grave epatite.

Michele non accetta l’attacco mediatico che si abbatte sulla sua categoria ogni volta che si presenta un problema grave legato a un piercing o un tatuaggio fatti nel modo sbagliato: «Oltre a fare del male a loro stessi, questi giovani non sanno che indirettamente causano problemi alla intera categoria dei tatuatori e di coloro che effettuano piercing. Abbiamo sempre il dito puntato contro dall’opinione pubblica, quando in realtà siamo tenuti a rispettare tutte le rigidissime norme di sicurezza che ci impongono il Ministero della Salute, l’Asl e i Nas. Ed è giusto che sia così. Ma che non incolpino la nostra categoria dei danni arrecati da persone inesperte». 

La soluzione ci sarebbe, e a dir loro dovrebbe partire proprio dai genitori: «Il “no” secco del genitore che non permette al figlio di farsi un piercing, porta il ragazzo a scegliere una soluzione alternativa da solo: si rivolge a una persona inesperta che chiede anche una spesa minore rispetto a uno studio autorizzato. Ma ne vale davvero la pena?». Per Michele e Vanessa è proprio dai genitori che deve quindi partire il messaggio di sensibilizzazione: «Li invitiamo ad avvicinare i figli agli studi specializzati e a meditare sui rischi».

Un altro problema legato a questa pratica riguarda l’uso della pistola, utilizzata per fare i piercing, e spiegano: «Da tempo sarebbe vietato l’uso, ma a Piacenza alcuni la utilizzano tuttora. È pericolosa è uno strumento che non è possibile sterilizzare». 

Concludono Michele e Vanessa: «Lo studio “Da Cosa Nasce Cosa” rispetta rigidamente le norme di legge sulla sicurezza e l’igiene: inoltre, impone al personale di rispettare la regola in base alla quale i minorenni che desiderano fare un piercing o un tatuaggio devono essere accompagnati da entrambi i genitori. Sotto una certa età, inoltre, non è possibile farlo anche se accompagnati da mamma e papà».

Regole rigorose anche al momento dell’operazione: «Il cliente - concludono - è tenuto a firmare un consenso informato in cui deve elencare varie allergie o altre patologie: per alcune di queste (ad esempio emofilia, cardiopatie, malattie virali contratte negli ultimi 12 mesi, diabete, valvopatie in atto o pregresse, lichen ruber planus, donne in stato di gravidanza e allattamento e sopratutto sotto effetto di droghe e/o psicofarmaci) è tassativamente vietata ogni operazione».

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