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Cronaca

«Non solo un insegnante ma anche un esempio per i giovani e lo sport»

Il centro scolastico agroalimentare di strada Agazzana ha il professore Marco Maramotti intitolandogli la palestra dell’Itas “Raineri”. Presente per l’occasione anche Alberto Cova, campione olimpico dei 10000 metri ai Giochi di Los Angeles del 1984

“Ha avuto numerosi riconoscimenti per il suo amore verso la natura ed il nostro Appennino creando l’Otp Gea, associazione dedita alle camminate. Ora, intitolandogli la palestra dell’Istituto agrario “Raineri” si è voluto celebrare l’insegnante di educazione fisica, un esempio per i giovani, concependo lo sport come crescita e soprattutto come momento per imparare a stare insieme”.

Il centro scolastico agroalimentare di strada Agazzana ha voluto ricordare l’opera di un insegnate di Educazione Fisica, Marco Maramotti, intitolandogli la palestra dell’Itas “Raineri”, nel corso di una informale cerimonia che ha riunito insieme ex colleghi, ex allievi, allievi della scuola e, per l’occasione, con la presenza di Alberto Cova campione olimpico dei 10000 metri ai Giochi di Los Angeles del 1984.

“Con lo sport- ha detto Cova- ho appreso il significato della fatica che hanno esaltato talento e capacità, ma soprattutto grazie alle persone che mi hanno affiancato. Maramotti è stato un insegnante che ha saputo guardare lontano seguendo un percorso, come si deve fare nella vita, con a fianco chi ti aiuta a raggiungere un traguardo”.

Scomparso quattro anni fa, Maramotti è stato poi ricordato dagli ex colleghi ed ex allievi come un vero e proprio pilastro dello sport piacentino, instillando in generazioni di studenti il suo amore per le camminate nella natura. “Con Marco- ha ricordato Enrico Montuschi- sono stato coinvolto in un progetto educativo nell’Itas che è stata un vero e proprio laboratorio di iniziative. Oggi finalmente la scuola ne riconosce l’importanza dedicandogli la palestra”.

Per Aldo Roda Maramotti “è stato un esempio per i giovani, con lo sport momento fondamentale per imparare a stare insieme”, mentre Ulisse Ferrari gli ha dedicato un breve, ma intensa lirica tesa ad evidenziare il suo senso della discrezione, momento che ha commosso profondamente la moglie ed i figli. Quindi lo scoprimento della targa.

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