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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio del professore Manesco: confessa uno dei due killer

Paolo Grassi avrebbe dichiarato di non aver ucciso materialmente l'anziano e di essersi allontanato mentre Gianluca lo accoltellava perché non sopportava la vista del sangue. Ha detto si aver partecipato all'occultamento del cadavere.

«Gianluca Civardi e Paolo Grassi avevano premeditato non solo l’omicidio di Adriano Manesco il 17 agosto 2014, ma anche di far sparire il suo cadavere facendolo a pezzi. Lo hanno fatto da professionisti, con una freddezza preoccupante, utilizzando accorgimenti per sviare le indagini».

Ne erano convinti gli inquirenti del "delitto del cassonetto” come ormai è stato ribattezzato nell’ambiente investigativo. Ed è arrivata la conferma dalla confessione di Paolo Grassi, ben dopo sette mesi di carcere.

Il movente del delitto? Economico. I due volevano sostituirsi a Manesco facendo credere che se ne fosse andato, come spesso faceva per lunghi periodi, in Thailandia. I due giovani - scrive Il Giorno - volevano aprire un’agenzia di viaggi con sede a Bangkok che facesse conoscere meglio la Thailandia agli italiani. E lo volevano fare sfruttando conoscenze e pensione dell’anziano professore che a Bangkok aveva insegnato per 15 anni. Una pensione che già in parte confluiva sulle carte di credito a loro intestate, un flusso di denaro che Grassi e Civardi maneggiavano con disinvoltura. Il professore era convinto di poter diventare socio dei due ma in realtà doveva sparire.

Grassi ha dichiarato di non aver ucciso materialmente l'anziano e di essersi allontanato mentre Gianluca lo accoltellava perché non sopportava la vista del sangue. Ha detto si aver partecipato all'occultamento del cadavere. Adesso per Grassi è prevedibile un processo con rito abbreviato mentre per il suo amico ci sarà una consulenza psichiatrica. (Fonte Milano Today)

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