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Cronaca

Omicidio Pomarelli, nessuna traccia del Dna dell’assassino sul suo corpo

Perizia genetica, Sebastiani avrebbe dato una versione credibile di ciò che è avvenuto. Intanto è stata fatta una copia forense dello smartphone di Elisa, che assume il valore di prova

Massimo Sebastiani avrebbe, in sostanza, raccontato la verità sulle modalità in cui è stata uccisa - lui ha confessato - Elisa Pomarelli. E’ uno dei particolari che si può supporre dal risultato della perizia genetica eseguita da Pierangela Grignani, dell’Istituto di Medicina legale di Pavia. Dopo l’esame, la specialista - ha partecipato alle perizie per l’omicidio di Yara Gambirasio - non avrebbe trovato alcuna traccia del Dna di Sebastiani né sul corpo, né sotto le unghie (e ciò indicherebbe che la povera Elisa non si difese) né sui vestiti. Ora, sul tavolo del sostituto procuratore Ornella Chicca deve ancora arrivare il referto dell’autopsia, svolta da Marco Ballardini, che contempla anche gli esami tossicologici (eseguiti da Luca Morini) e quello di entomologia forense, che è stato affidato a Simonetta Lambiase. Tutti i medici sono dell’istituto di Pavia. Per l’autopsia, il difensore di Sebastiani - che si trova in carcere accusato di omicidio volontario - l’avvocato Mauro Pontini, ha nominato come consulente di parte la criminologa Roberta Bruzzone. I famigliari di Elisa, invece, sono assistiti dagli avvocati Monica Liardo e Paolo Lentini.

I risultati dell’esame genetico sono arrivati dopo un paio di mesi di attività. Analizzando le tracce genetCasa Massimo Sebastiani-3iche lasciate sul corpo ci sarebbe quindi una corrispondenza tra ciò che sarebbe avvenuto e il racconto di Sebastiani, dopo la cattura da parte dei carabinieri. Il tragico gesto con cui l'analisi è avvenuta sui resti ritrovati il 7 settembre, in un bosco nella zona di Costa di Sariano di Gropparello. L’omicidio, invece, sarebbe avvenuto il 25 agosto, giorno della scomparsa della giovane. Il 45enne di Campogrande di Carpaneto avrebbe, quindi, agito d’impeto al termine di una discussione. Lei gli avrebbe detto in modo perentorio che “non ci sarebbe stato bisogno di vedersi così spesso”, Coppia scomparsa, terzo giorno di ricerche ©Gatti-Trespidi/IlPiacenzacome ha raccontato davanti al gip e al pm lo stesso Sebastiani. La frase sarebbe stata detta dopo che Elisa aveva parlato, in auto, a Sebastiani di una proposta ricevuta riguarda la custodia di una busta - finora non rinvenuta. Un lavoro che avrebbe fatto guadagnare, sempre secondo il presunto omicida, molti soldi. Un motivo, per cui, sempre secondo Sebastiani, lei gli avrebbe detto di diradare gli incontri. Udite queste parole l’uomo avrebbe perso il controllo, strozzando l’indifesa Elisa nel suo pollaio di Campogrande. Nel frattempo, le indagini non si sono fermate. A Bologna è stata svolta una “copia forense” dello smartphone di Elisa. La procura aveva chiesto di acquisire il contenuto del cellulare bit to bit, un elemento che costituisce una prova di contenuto e di provenienza. La copia è avvenuta alla presenza della difesa.

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