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Cronaca Borgonovo Val Tidone / Piazza De Cristoforis

Prese a fucilate i ladri, forse necessaria anche una perizia balistica

Sarà forse necessaria anche una perizia balistica per stabilire la dinamica della sparatoria che avvenne in una azienda di Borgonovo, il 5 ottobre del 2011, e che provocò il ferimento di un romeno

Sarà forse necessaria anche una perizia balistica per stabilire la dinamica della sparatoria che avvenne in una azienda di Borgonovo, il 5 ottobre del 2011, e che provocò il ferimento di un romeno. L’uomo con alcuni complici stava cercando di rubare gasolio e il proprietario, esasperato dai continui colpi, era uscito con il fucile sparando addosso ai ladri.

L’imprenditore 49enne di Sarmato, si è presentato davanti al gip Giuseppe Bersani dove si svolgeva l’incidente probatorio. Il sarmatese è accusato di tentato omicidio, mentre il romeno rimasto ferito è indagato per furto. Accompagnato dal suo legale, Paolo Fiori, l’imprenditore ha assistito alla deposizione delle due perizie mediche. Quella svolta per il gip è stata eseguita dal medico legale Tiziana Folin, mentre quella della difesa da Nicola Cucurachi, di Parma.

Definire la natura delle lesioni (il romeno ha riportato una prognosi di 40 giorni), si è stabilito al termine dell’udienza, non è stato possibile senza una ricostruzione della dinamica dell’accaduto. In aula si sarebbe dovuto parlare delle perizie e uno dei punti principali era la distanza dalla quale erano stati esplosi i colpi. Un aspetto questo che potrebbe, se chiarito in modo scientifico, portare anche alla riformulazione, da parte del pm Ornella Chicca, del capo di imputazione in lesioni gravissime. Il gip, però, ha revocato il quesito sulla distanza e dunque non se ne è discusso.

Anche l’avvocato Fiori sta valutando una propria perizia basilistica. Il 49enne era subito stato denunciato dai carabinieri per lesioni, ma poi la procura aveva ipotizzato il tentato omicidio. Quel 5 ottobre, sul telefono cellulare dell'imprenditore era arrivato il messaggio del sistema di allarme installato sui suoi escavatori posteggiati nel greto del Tidone vicino a Borgonovo, sotto il ponte della strada Mottaziana, dove la sua ditta stava eseguendo alcuni lavori di movimento terra.

L'uomo aveva imbracciato il suo fucile a pompa, che detiene regolarmente, e si era precipitato sul posto, sorprendendo ancora i ladri con le taniche e il tubo di gomma per svuotare il serbatoio del gasolio. A questo punto ha sparato contro di loro. A terra sono rimaste cinque cartucce, tre a pallini di gomma e due da caccia. Uno dei due è riuscito a scappare nel buio in mezzo ai campi, mentre l'altro è rimasto a terra in un lago di sangue. L'uomo ha poi chiamato i carabinieri e il 118, dopodiché è stato accompagnato in caserma a Borgonovo per essere interrogato.

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