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Cronaca

Marco Zuffada resta dentro: respinta la richiesta di scarcerazione

La custodia cautelare in carcere resta in vigore per Zuffada, accusato, negli anni scorsi, di aver molestato numerose ragazzine minorenni. L'avvocato Monica: "Ridimensioneremo i fatti che vengono contestati"

Marco Zuffada (nella foto il momento dell'arresto) resta in carcere alle Novate. Infatti è della tarda mattinata di oggi la decisione da parte del giudice per le indagini preliminari Gianandrea Bussi, che ha così sciolto la riserva di decisione che si era preso l'altro ieri al momento dell'interrogatorio di garanzia per l'arresto del piacentino 38enne accusato di molestie e atti persecutori nei confronti di tre ragazzine piacentine.

E non è escluso che nei prossimi giorni si facciano avanti, sporgendo denuncia dai carabinieri, altre presunte vittime delle sue attenzioni. La custodia cautelare in carcere resta dunque in vigore per Zuffada: probabilmente il giudice deve aver dato parecchio peso al comportamento del piacentino che nei giorni scorsi, mentre si trovava agli arresti domiciliari, non aveva rispettato le prescrizioni riguardanti il divieto di comunicare attraverso il telefono o internet, tranne per comunicazioni con il proprio avvocato.

I suoi commenti erano infatti apparsi più volte sul suo profilo di Facebook dove si definiva un perseguitato da parte della giustizia (con tanto di nomi e cognomi di pm e gip) e da parte dei carabinieri della stazione di Piacenza principale. «Da parte nostra sarà massimo l'impegno affinché Zuffada venga scarcerato quanto prima - uona l'avvocato difensore Francesco Monica, subentrato nei giorni scorsi nella difesa all'omonimo cugino dell'indagato - e soprattutto faremo presto chiarezza perché vengano ridimensionati i fatti di cui è accusato il mio cliente».

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