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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Vigolzone

Pista ciclopedonale tra le vigne a Vigolzone, il Tribunale al Comune: «L’esproprio costa di più»

Due privati, tra cui una cantina vitivinicola, si sono rivolti al Tribunale per ridiscutere un esproprio che aveva l’obiettivo di far passare una pista ciclopedonale tra i vigneti. Il Comune di Vigolzone ricorre in appello. Argellati: «Esborso ingente per il nostro ente ma le colpe arrivano da lontano»

Per fare spazio alla pista ciclopedonale si sono visti espropriare metri di coltivazione a una cifra ritenuta “non adeguata”. Per chiedere di espletare una rivalutazione del valore dei terreni in questione due privati - tra cui una nota cantina vitivinicola - si sono rivolti al Tribunale di Piacenza. Le nuove stime vedono il Comune di Vigolzone costretto a un esborso decisamente maggiore rispetto a quello preventivato in origine. L’ente intende perciò fare a sua volta ricorso.

Nel paese della Valnure nell’autunno 2018 – ai tempi dell’Amministrazione Rolleri - è stato inaugurato un importante tratto di pista ciclabile in grado di collegare il capoluogo Vigolzone con la frazione di Villò. Questo rappresentava il primo di una serie di interventi promossi sul territorio dell’intera Unione Valnure e Valchero a cui è stato dato il compito di potenziare i collegamenti ciclopedonali tra i paesi. Il progetto del tratto di pista interessato passava in mezzo alle viti e quindi una parte della produzione di alcuni privati è stata espropriata a favore della pista ciclabile. 

Erano tre i privati coinvolti dall’esproprio: uno ha accettato la proposta economica dell’ente, gli altri due – “Cantina Romagnoli” e Gianluca Argellati-5“Oltrona Visconti” - no, e si sono rivolti al Tribunale di Piacenza, ritenendo basse le stime decise dalla commissione provinciale espropri. Il Comune aveva previsto di stanziare 20mila per il primo produttore e 14mila euro per il secondo, mentre le nuove valutazioni disposte dal Tribunale hanno poi fissato cifre indennitarie molto diverse: 250mila per il primo e 58.800 euro per il secondo. Cifre che vanno a pesare notevolmente sulle casse comunali e a cui va aggiunto l’ulteriore aggravio di 40mila euro previsti per spese legali e perizie tecniche. Nel frattempo si è insediata una nuova Amministrazione comunale, quella del sindaco Gianluca Argellati, la quale decide di fare ricorso in Corte d’Appello.

«I valori in gioco – commenta al riguardo Argellati - sono discrepanti. La prima valutazione della Provincia di Piacenza, all'epoca guidata dallo stesso ex sindaco Francesco Rolleri, ha fornito dei valori di esproprio che sono risultati molto bassi e lontani da quelli delle successive valutazioni delle terne tecniche». L’Amministrazione Argellati preferisce ricorrere in Appello per chiarire la situazione: la prima udienza è fissata ad aprile. «Sapevo già al momento del mio insediamento – spiega Argellati - che sotto la cenere covava della brace. Non mi aspettavo però un problema, tenuto sottotraccia dai nostri predecessori, così grande. Oggi ci troveremmo a pagare già 350mila euro: con le spese legali e tecniche del ricorso potremmo toccare i 400mila euro».

Il Comune sta cercando di portare avanti un dialogo con entrambi i viticoltori per trovare una soluzione mediata, anche se una delle due porte sembra del tutto chiusa. L’intenzione dell’Amministrazione è quella di saldare questa spesa, in quanto dovuta, in diverse rate tra il 2020 e il 2021. «Giustamente i vigolzonesi – riflette Argellatti - chiedono che questi soldi siano utilizzati per i servizi, le strade, le buche, i lampioni. Quando ci arriva da pagare una “botta” così quasi 400mila euro i soldi da investire sul territorio sono quasi nulli». «È stata una forzatura terminare in fretta quell’opera – aggiunge ancora il primo cittadino, riferendosi alla precedente Giunta Rolleri -, un atto di grande maleducazione nei confronti dei cittadini. Realizzare a tutti i costi un’opera per mettersi una medaglia al petto, tralasciando i problemi veri. Gli amministratori devono saper colloquiare con le persone, con i privati e con le aziende. Se un amministratore non riesce a trovare accordi, ha sbagliato il mestiere. Qua si è voluto portare a casa un obiettivo, in barba al senso civico e al senso del dovere, scavalcando i diretti interessati e senza agire da “buon padre di famiglia” come ci Vigolzone-3viene chiesto dai nostri concittadini che ci affidano la gestione del Comune».

Il sindaco avrebbe anche alcune osservazioni da fare sull’opera oggetto del contenzioso. «Una ciclabile dovrebbe essere fatta in asfalto, non può essere in ghiaia. È stata fatta “in fretta e furia” e ad oggi manca ancora di un collaudo. La pista ha tagliato in mezzo i filari di vite creando disagi agli imprenditori. con cui non c’è neanche stata l’accortezza di confrontarsi. Per non parlare del fatto che i produttori effettuano il trattamento fitosanitario dei loro appezzamenti a pochi metri di distanza da dove passano le mamme con i bambini piccoli in carrozzella». Avete in cassa i soldi necessari per chiudere la questione? «Useremo le risorse dell’avanzo amministrativo – replica il primo cittadino -, soldi che avremmo preferito usare per altro. Nel bilancio 2020 sono già stati stanziati, per questa vicenda, 60mila euro».  

LA NUOVA CICLABILE VIGOLZONE-GRAZZANO

Nel frattempo prosegue l’attività per la realizzazione della nuova pista ciclopedonale che collegherà Vigolzone al borgo turistico di Grazzano Visconti. «Il progetto definitivo – spiega Argellati – voluto dall’Unione, è pronto. Ad aprile si dovrebbe procedere con l’assegnazione dei lavori e si conta di avere l’opera realizzata entro il 2020. In questo caso stiamo cercando di arrivare ad accordi con i proprietari dei terreni, andiamo avanti a parlare con tutti e al momento devo riconoscere che c’è grande apertura da parte dei privati per questa importante opera».

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