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Cronaca

Polemica per coordinamento persone scomparse, Conapo (vvf): «Soccorso alpino interpreta male»

Prosegue il botta e risposta tra il sindacato dei vigili del fuoco e il soccorso alpino sulle direttive impartite circa il coordinamento delle operazioni in caso di ricerca delle persone scomparse

«Il Presidente della meritoria associazione di volontariato Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) Pier Giorgio Baldracco ha diffuso alla stampa una sua personale interpretazione sulle sentenze del Consiglio di Stato n. 1736/2014 e n. 1737/2014, insistendo sul fatto che il coordinamento dei soccorsi in montagna, in grotta, in ambienti ostili e impervi, è, e resta, di norma, attribuito al Cnsas salvo gradi emergenze e calamità».

Cosi il segretario generale del Conapo Antonio Brizzi replica alle dichiarazioni del presidente del Cnsas Pier Giorgio Baldracco relative al coordinamento dei soccorsi e alle sentenze del Consiglio di stato che hanno visto Cnsas e Conapo quali parti in causa, oltre al ministero dell’interno e alle prefetture di Piacenza e Terni.

«E’ evidente - prosegue il sindacato dei pompieri - che tale potere di coordinamento il presidente del Cnsas lo riferisce anche sulle amministrazioni pubbliche, compreso il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e, a detta del Presidente del Cnsas, ciò sarebbe confermato dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012.  Invitiamo il presidente del Cnsas ad una attenta rilettura delle sentenze del Consiglio di stato che, in merito alla Direttiva citata, recitano testualmente “ …  la Direttiva … ha espressamente chiarito il ruolo del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico nello svolgimento delle operazioni di ricerca di persone disperse in ambiente montano, ipogeo, impervio di cui alla legge n. 74/2001, interpretando tali norme in modo compatibile con la disciplina legislativa concernente i compiti istituzionali spettanti al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e quelli ad esso assegnati in tema di Protezione Civile, come affermato dalla citata ordinanza di questa Sezione n. 4437/2012” .  Pertanto la sentenza va letta congiuntamente con l’ ordinanza n. 4437/2012 ove testualmente recita “le disposizioni di cui agli artt. 1, co. 2, della legge n. 74 del 2001 e 80, co. 39, della legge n. 289 del 2002 in tema di coordinamento dei soccorsi, non menzionando le amministrazioni pubbliche nell’ambito di coordinamento del Corpo nazionale di soccorso alpino, appaiono suscettibili di essere interpretate in modo compatibile con la disciplina legislativa concernente i compiti istituzionali spettanti al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e quelli ad esso assegnati in tema di protezione civile”.  In poche parole le norme citate dal presidente del Cnsas Pier Giorgio Baldracco si riferiscono esclusivamente al potere di coordinamento del Cnsas sui diversi enti e organizzazioni di volontariato e rimaniamo stupiti che, nonostante queste pronunce del Consiglio di Stato, si tenti ancora di attribuire ad una organizzazione di volontariato inesistenti poteri di coordinamento sullo stato, con tutto ciò che ne può derivare in termini incomprensioni nei momenti dei soccorsi».

«Al di la di ogni interpretazione che ovviamente può avere connotati di parte - spiega Brizzi - l'effetto delle sentenze è quello di lasciare intatti i protocolli delle Prefetture di Piacenza e Terni che prevedono che il coordinamento sia riservato ai vigili del fuoco, e questo è incompatibile con l'interpretazione di Baldracco e ne dimostra l'erroneità».

«Sia chiaro nessuno intende sminuire le specifiche competenze dei volontari del Cnsas cui riconosciamo il preziosissimo apporto al sistema soccorso, ma un conto è operare da un punto di vista tecnico ed un altro conto è pensare di sostituirsi allo stato assumendo il coordinamento e la responsabilità generale delle operazioni . Pertanto siamo favorevoli alla “riapertura del tavolo al Ministero dell'Interno per individuare le modalità di collaborazione” auspicata dal Cnsas, ma tenendo ben ferme le rispettive responsabilità», commentano i responsabili del sindacato Conapo.

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